Se ti è piaciuto il mio blog


web

martedì 1 dicembre 2015

Il brutto e il bello della guerra


FURY
di David Ayer

(2014)
 
 
Che riassumerei con il brutto e il bello della guerra... e dei soldati.

Si tratta, infatti, di un film duale, che per certi versi sa di americanata, ma per altri è dotato di spessore e di una sottile aspirazione alla verità.

Dapprima ci rappresenta la violenza del fronte (quello del 1945, dal punto di vista degli USA), la sua crudeltà, che però viene interpretata un necessario corollario della sopravvivenza: fare ciò che è necessario per non morire e per non mettere in pericolo la vita dei tuoi compagni. C'è la faccia del tuo predecessore che devi raschiare dalla tua nuova postazione sul carro armato, l'insegnamento che ti viene impartito a spese di un soldato nemico, e morte e paura e spietatezza ovunque.

Bambini impiccati, persino.

E poi ci sono i tuoi compagni carristi e il tuo Sergente, convinti (o intenti ad autoconvincersi) che il loro è il mestiere più bello del mondo, assai caratterizzati, che in parte di accolgono con calore, in parte ti dileggiano... Ma poi capisci e diventi uno di loro. Anche se... Ti ci affezioni, ma puoi davvero definirli tutti brave persone? Il sergente forse sì, ma gli altri? Te lo domandi quando irrompono nella casa di queste due donne perbene, colpevoli solo d'essere tedesche, e si comportano da selvaggi irriconoscibili... Le due donne, Irma ed Emma, con cui ti apprestavi a desinare insieme al sergente e con la quale (nel caso di Emma) avevi appena celebrato la gioia di essere giovani e di essere vivi...

Ma in fondo è raro che la realtà abbia solo una faccia.

E poi... e poi arrivano le bombe, le ammissioni, il sacrificio, l'eroismo... E come spettatrice me lo sono pure goduta, mi ha riscattata, ristorata della paura e delle morti, dei corpi che si accatastavano, ma – ammettiamolo – ha pure abbassato un po' il livello del film...

Che nel complesso, comunque, non è stato male: mi ha offerto più prospettive, occasioni di riflessione, accostando spicchi di verità contrastanti ma non incompatibili, ma anche adrenalina e pathos.

Non illuminante, ma da vedere.

Nessun commento:

Posta un commento