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mercoledì 23 dicembre 2015

Per i pigracci curiosi

CREATURE PERICOLOSE DEI MARI E DEGLI OCEANI
Guida al riconoscimento e al primo soccorso
di Sebastiano Guido


L'autore ci informa subito: non è un medico e neppure un biologo, ma soltanto un subacqueo... “Soltanto”? E perché? Questo è un libro bellissimo, scritto da una persona che ama la natura e la rispetta, con tutto che a me del primo soccorso importa poco: mi interessano le bestiole, piuttosto, e il volume è corredato da foto bellissime, non tralascia nulla e in più fornisce un bel po' di curiosità divertenti (sapevate che le stelle marine sono dei killer spietati e un po' vomitevoli? Estroflettono lo stomaco, lo inseriscono nella preda, la avviluppano e la corrodono sino ad assorbirla? Fico!) elargendoci tanti consigli utili!!! .
...Ad esempio, non date da mangiare ai pesci di taglia grande (a quanto pare lo fanno in molti), seppure non sono aggressivi non si sa mai che possa girargli nella testolina (e pure le placide cernie, ad esempio, hanno dei bei dentini), oppure camminate sui fondali trascinando i piedi, così da “avvisare” del vostro arrivo ed evitare sorprese nocive (pesci prete, ad esempio), e attenti come vi “vestite” e a che cosa lasciate scoperto: molti pescetti (squali, barracuda...) hanno l'abitudine di “assaggiare”, e se le vostre estremità risultano visibili... E lo sapevate che persino alcuni molluschi sono pericolosi? La tridacna, ad esempio, il più grande dei bivalvi, se decidete (da bravi idioti senza riguardi) di infilarci il dito dentro, può serrare la conchiglia, e il bordo è tagliente... I conidi, invece, si dilettano a lanciare arpioni – e ce ne sono di letali – ...
Invero, anche i consigli di primo soccorso possono rivelarsi salvifici, pure se, come la sottoscritta, non avete l'abitudine delle immersioni: ad esempio in caso di semplice puntura da medusa...
Come dicevo, però, io sono stata attirata soprattutto dalle foto e dal vasto panorama faunistico che ci viene offerto: si parte dalle creature più semplici (cianobatterio, spugne, idrozoi), per approdare agli animali più evoluti, incluse tartarughe e coccodrilli (che fare se si viene afferrati da un coccodrillo? Una soluzione c'è: si colpiscono gli occhi, o si cerca di allagargli i polmoni spingendo un braccio – se si trova il coraggio – in fondo alla sua gola, valvola-provvista, da “sabotare”)...
La guida è davvero di facile consultazione: per ogni specie c'è un'introduzione generale, che evidenzia caratteristiche, abitudini, grado di aggressività e pericolosità (ci sono casi di “attacchi” involontari, altri di veri e propri agguati), poi si entra più nello specifico e si esaminano i soggetti rappresentativi. Per ognuno un bel box riassuntivo che precisa area di distribuzione, danno potenziale, dimensioni e ciò a cui bisogna prestare attenzione... Seguono descrizione, peculiarità, e più informazioni possibili, varie, dettagliate, ma di gradevole lettura, indi le istruzioni per il primo soccorso, che a volte possono sembrare un po' scontate (“fare uscire l'infortunato dall'acqua e tranquillizzarlo”), altre rivelarsi vitali... Tipo: a seconda del genere di ferita/amputazione bisogna legare il laccio emostatico in un punto diverso, o si rischia di combinare un disastro, compresa la necrotizzazione...
Ad ogni modo, nei casi più gravi, si sottolinea sempre la necessità di richiedere immediata assistenza medica.

In conclusione, dunque, un libro indispensabile: utile per i subacquei, strepitoso per i pigracci curiosi che, come me, nel mare si limitano a sguazzarci (possibilmente in quello della spiaggia sotto casa)...

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