CREATURE
PERICOLOSE DEI MARI E DEGLI OCEANI
Guida
al riconoscimento e al primo soccorso
di
Sebastiano Guido
L'autore
ci informa subito: non è un medico e neppure un biologo, ma soltanto
un subacqueo... “Soltanto”? E perché? Questo è un libro
bellissimo, scritto da una persona che ama la natura e la rispetta,
con tutto che a me del primo soccorso importa poco: mi interessano le
bestiole, piuttosto, e il volume è corredato da foto bellissime, non
tralascia nulla e in più fornisce un bel po' di curiosità
divertenti (sapevate che le stelle marine sono dei killer spietati e
un po' vomitevoli? Estroflettono lo stomaco, lo inseriscono nella
preda, la avviluppano e la corrodono sino ad assorbirla? Fico!)
elargendoci tanti consigli utili!!! .
...Ad
esempio, non date da mangiare ai pesci di taglia grande (a quanto
pare lo fanno in molti), seppure non sono aggressivi non si sa mai
che possa girargli nella testolina (e pure le placide cernie, ad
esempio, hanno dei bei dentini), oppure camminate sui fondali
trascinando i piedi, così da “avvisare” del vostro arrivo ed
evitare sorprese nocive (pesci prete, ad esempio), e attenti come vi
“vestite” e a che cosa lasciate scoperto: molti pescetti (squali,
barracuda...) hanno l'abitudine di “assaggiare”, e se le vostre
estremità risultano visibili... E lo sapevate che persino alcuni
molluschi sono pericolosi? La tridacna, ad esempio, il più grande
dei bivalvi, se decidete (da bravi idioti senza riguardi) di
infilarci il dito dentro, può serrare la conchiglia, e il bordo è
tagliente... I conidi, invece, si dilettano a lanciare arpioni – e
ce ne sono di letali – ...
Invero,
anche i consigli di primo soccorso possono rivelarsi salvifici, pure
se, come la sottoscritta, non avete l'abitudine delle immersioni: ad
esempio in caso di semplice puntura da medusa...
Come
dicevo, però, io sono stata attirata soprattutto dalle foto e dal
vasto panorama faunistico che ci viene offerto: si parte dalle
creature più semplici (cianobatterio, spugne, idrozoi), per
approdare agli animali più evoluti, incluse tartarughe e coccodrilli
(che fare se si viene afferrati da un coccodrillo? Una soluzione c'è:
si colpiscono gli occhi, o si cerca di allagargli i polmoni spingendo
un braccio – se si trova il coraggio – in fondo alla sua gola,
valvola-provvista, da “sabotare”)...
La
guida è davvero di facile consultazione: per ogni specie c'è
un'introduzione generale, che evidenzia caratteristiche, abitudini,
grado di aggressività e pericolosità (ci sono casi di “attacchi”
involontari, altri di veri e propri agguati), poi si entra più nello
specifico e si esaminano i soggetti rappresentativi. Per ognuno un
bel box riassuntivo che precisa area di distribuzione, danno
potenziale, dimensioni e ciò a cui bisogna prestare attenzione...
Seguono descrizione, peculiarità, e più informazioni possibili,
varie, dettagliate, ma di gradevole lettura, indi le istruzioni per
il primo soccorso, che a volte possono sembrare un po' scontate
(“fare uscire l'infortunato dall'acqua e tranquillizzarlo”),
altre rivelarsi vitali... Tipo: a seconda del genere di
ferita/amputazione bisogna legare il laccio emostatico in un punto
diverso, o si rischia di combinare un disastro, compresa la
necrotizzazione...
Ad
ogni modo, nei casi più gravi, si sottolinea sempre la necessità di
richiedere immediata assistenza medica.
In
conclusione, dunque, un libro indispensabile: utile per i subacquei,
strepitoso per i pigracci curiosi che, come me, nel mare si limitano
a sguazzarci (possibilmente in quello della spiaggia sotto casa)...
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