IL
TORTO DEL SOLDATO
di Erri De Luca
Qual
è questo torto?
La
sconfitta, visto che la Storia è sostanzialmente la versione dei
vincitori, o ciò che è stato compiuto (che non sappiamo che cos'è,
ma che non fatichiamo ad immaginare)?
Perché
il soldato in questione è un anziano criminale di guerra dei tempi
dell'Olocausto e sua figlia, costretta ad accudirlo, pur volendogli
bene, non riesce a perdonarglielo... E lo odia. E lo ama.
Ed
è lui che è convinto che la sua colpa consista nell'aver perso,
obbligandolo ad una vita da fuggiasco...
Ed
è lei (la nostra narratrice) che è certa che determinate azioni non
vadano poste in essere mai e poi mai, a prescindere dal momento
storico, che non può e non deve divenire un'esimente...
La
tematica è senza dubbio stimolante, foriera di profonde riflessioni,
calda, scottante, per giunta arricchita dal confronto padre/figlia e
dal riflesso che il passato del genitore spiega sulla sua progenie...
Erri De Luca nella vignetta del nostro ritrattista.
Un
romanzo/racconto “pluri-dicotomico”, forte, intenso, che però, a
dispetto del bellissimo spunto e della finezza della prosa, non mi ha
entusiasmata come pensavo sarebbe accaduto dopo aver letto “Il peso
della farfalla”.
Soprattutto
la premessa sulla traduzione del romanzo di I. Y. Singer (fratello
del Singer che ha vinto il Nobel per la letteratura), che pure in
certi punti è notevole, penetrante e di per sé è fondamentale, mi
è parsa un po' troppo insistita, vista anche la brevità del
racconto.
E
così le continue scuse per le digressioni, mi hanno un po'
scocciata: troppe, troppo retoriche, troppo di maniera (non le
digressioni, spesso splendide, ma proprio le scuse: la prima volta le
ho apprezzate, poi hanno iniziato ad infastidirmi), in un racconto,
che, per il resto, risulta abbastanza potente, anche e soprattutto
grazie alla cristallina e orgasmatica puntualità lessicale.
Nel
complesso, infatti, l'opera è decisamente sopra la media.
Nessun commento:
Posta un commento