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giovedì 17 dicembre 2015

Il mondo è male

OLTRE IL CONFINE
di Cormac McCarthy


Secondo romanzo de “La Trilogia della Frontiera”, che, d'accordo, non è bello quanto il primo, “Cavalli selvaggi”, ma che è lo stesso eccezionale!
E' un romanzo di formazione, ma è anche un Western abbastanza crudo (più feroce del primo tomo), e un libro dal lirismo unico, lavato di pianto, che ti spezza...
L'inizio, con la questione della lupa incinta che il sedicenne protagonista, Billy Parham, vuole salvare, è folgorante, nonostante qualche momento di stasi, traboccante di dolcezza, poesia e tragica impotenza. E pensi che la direzione sia questa, ma ti sbagli, perché ad un certo punto torni indietro. E ciò che ti aspetta, proprio adesso che, in qualche modo, pensavi di poterti riposare e leccare le ferite, è ancora più drammatico e orribile, più concreto e più vero... l'unico vantaggio è che adesso che sei stato oltre il confine (quello del Messico della prima metà del 900, ma pure quello immaginario dell'infanzia) sei un uomo, a prescindere dalla tua età anagrafica.
Sebbene questo non ti aiuterà a trovare soluzioni, ma solo ad accettare l'inevitabile...
Perché il mondo è male, fatto di ingiustizia, di cattiveria, e spesso l'unica legge è quella del più forte.

Cormac McCarthy ritratto dal nostro vignettista

Una prosa incantevole, asciutta e dispersiva ad un tempo, fatta di verità e pervicacia, ma priva di scampo.
Agghiacciante la storia del cieco cui vengono risucchiati gli occhi, ruvido e magnifico il rapporto tra i due fratellini, Billy e Boyd, e... la sua conclusione, con il racconto delle ossa.
Cormac McCarthy, già.

Non può che essere così.

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