ALLEGIANT
di Veronica Roth
Deludente.
La
storia parte definitivamente per la tangente, s'involve e si incasina
(ed è un vero peccato, perché l'idea di fondo sarebbe pure
affascinante, solo che viene sviluppata troppo in fretta e non
adeguatamente preparata), diventando sempre più pretestuosa e
improbabile, arzigogolata, specie nelle determinazioni dei suoi
personaggi, che, a loro volta, si fanno troppo logorroici,
compromettendone l'empatia (le questioncelle amorose divengono
davvero indigeribili...).
Ci
sono anche cose buone (alcune trovate, alcune spiegazioni, che,
finalmente, vengono fornite tutte...), ma nel complesso il ritmo
scema, e ciò anche a causa dell'escamotage di alternare la
“soggettiva” di Tris a quella di Quattro, non sempre
riuscitissima, ed anzi, sovente foriera di straniamento, se non di
confusione. Perché, che diamine, le due voci sono identiche!!!
Piatte, incolori, insulse... praticamente ridotte a mera fattualità.
Nemmeno
i personaggi nuovi mi entusiasmano, li trovo unidimensionali,
fastidiosi (Nita in particolare), e la questione Tori e suo fratello
è davvero tristemente patetica, come a dover a tutti i costi
confezionare del sentimentalismo spicciolo.
La
fine shock, poi, anziché impreziosire e costringere a rivalutare le
pagine precedenti (come ad esempio era accaduto in “Hunger Games”),
pare una pugnalata gratuita, e, soprattutto, una soluzione scontata,
sleale e semplicistica, che porta ad un'abbassamento ulteriore del
valore dell'opera.
E
forse, in realtà, è principalmente per questo che sono tanto
severa.
Non
per il destino della protagonista in sé, ma perché,
fondamentalmente, è stato costruito in modo tale per cui ad un certo
punto di lei non mi è più importato niente, e il detto shock, in
realtà, non è pervenuto.
Insomma,
se il primo tomo mi è piaciuto, se il secondo era comunque
salvabile, questo, forse, sarebbe da non leggere per non guastarsi le
parti precedenti.
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