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martedì 20 settembre 2016

Niente principesse in pericolo

LE TORRI DI BOIS-MAURY
di Hermann


Irrinunciabile classico del fumetto, ci regala dieci più cinque storie autoconclusive di stampo storico, ambientate nel Medioevo, con protagonisti sempre diversi e la cui costante principale è il cavaliere Aymar di Bois Maury, costretto ad errare dopo aver perduto i suoi possedimenti...
Più testimone, che protagonista, il vero nucleo pulsante dell’opera è proprio l’epoca storica, post anno 1000, che può essere oscura e brutale, o semplicemente squallida, e che, ricordo, la prima volta che mi ero accostata a questa serie, mi aveva colpita per realismo e spietatezza, per sporcizia e mancanza di riscatto, laddove per me il Medioevo era ancora sinonimo di magia…
Ma qui non abbiamo draghi e principesse in pericolo, quanto piuttosto popolani in difficoltà, povera gente, soprusi e le difficoltà del viver quotidiano, che si avvicendano componendo un quadro che sa soprattutto di precarietà e ingiustizia e in cui siamo contenti, alla fine, di avere almeno un punto di riferimento in Aymar e nel suo scudiero Olivier.
Personalmente, se in principio ero un po’ delusa da cotanta amara barbarie, presto ne sono stata talmente coinvolta da andarmi a comprare i volumi dopo il sesto direttamente in Francia, per non dover essere costretta a rispettare i tempi della pubblicazione editoriale di allora (se non erro, edizioni Alessandro Editore).

Le trame, infatti, avvincenti, varie, sottolineate da disegni riarsi e fatti di asperità, privi di leziosaggini e improntati al realismo (più attenti alle architetture che ai volti, che non esito a definire brutti, per quanto espressivi), sono imperniate su ottime ricostruzioni storiche, che, tuttavia, sanno essere creative e narrativamente stimolanti, incentrandosi di volta in volta su un disgraziato individuo appartenente alla miserabile fauna umana, senza ridursi alla pedissequa didascalia di un’epoca.

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