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martedì 6 settembre 2016

Un gioco di specchi

IL MONDO ESTREMO
di Cristoph Ransmayer


Romanzo originalissimo, che mescola realtà e fantasia, mitologia greca e mondo attuale, creando, in un'atmosfera di sospensione esterrefatta e titanica, una serie di corrispondenze che straniscono, intrappolandoci in una tela di illusioni e tragedie dai contorni indefiniti.
All'inizio ho faticato ad entrare nell'ottica: queste reinterpretazioni mi confondevano e mi sembrava di perdere i miei appigli... Anche lo stile, potente, denso di afflati poetici, ma assai descrittivo, mi disincentivava...
Ma presto, appena ne assimiliamo il ritmo, la prosa diviene un fiume in piena, un flusso costante, dal frasario ricercato, di cui non possiamo più privarci... E pure le vicende, che si dipartono dalla ricerca del poeta Ovidio da parte dell'amico Cotta, per intrecciarsi ai drammi, talvolta feroci e spietati, dell'isola di Tomi, in cui il poeta si è rifugiato, una volta esiliato da Roma, a poco a poco ci sedurranno... Gli abitanti di Tomi, oltretutto, ricalcano i protagonisti delle Metamorfosi, opportunamente traslati e rivisitati, e le loro cruente, selvagge infelicità.
Eppure molto si discosta dai nostri ricordi scolastici o successivi, alcuni miti vengono rielaborati attraverso proiezioni cinematografiche, non mancano fotografie, ma nemmeno riferimenti all'epoca augustea, tuttavia anch'essa rimaneggiata...
In fondo al volume, inoltre, spicca un preziosissimo dizionarietto, che non solo ci aiuta a raccapezzarci tra gli innumerevoli personaggi, ma pure a confrontare variazioni e fonti, in un gioco di specchi che sarà divertente ripercorrere persino in ordine alfabetico, una volta portata a termine la narrazione.

Un'avventura davvero peculiare, che ne contiene molte altre, e che si fa più avvincente con l'approssimarsi alla sua conclusione.

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