Scrivo dall'ospedale, benché avessi detto che non lo avrei fatto, sul cellulare, per sfogare l'indignazione e per dovere civico. Pensavo che ormai il Mondo fosse cresciuto e questi tristi preconcetti fossero superati. Pensavo che ormai fosse chiaro che, come accade per libri e film, esistono fumetti per bambini e fumetti per adulti, fumetti di intrattenimento e letteratura disegnata. A quanto pare non è così, dato che questo soggetto pubblico, tale Bill Maher (mai sentito nominare prima di oggi), si è sentito in dovere dovere di commentare così la morte di Stan Lee:
«Il tizio che ha creato Spider-Man e Hulk è morto e l’America è in lutto. Una mattinata così dura per la morte di un uomo che ha ispirato milioni di persone a, non lo so, guardare un film immagino. Qualcuno su Reddit ha scritto: ‘Sono così incredibilmente grato di aver vissuto in un mondo che includeva Stan Lee.’ Personalmente, sono grato di aver vissuto in un mondo che includeva ossigeno e alberi, ma a ciascuno il suo. Ora, io non ho nulla contro i fumetti. Li leggo adesso e li leggevo quando ero un ragazzino, ma l’idea che tutti avevano allora – sia gli adulti che i più piccoli – era che i fumetti fossero una cosa per bambini, e quando crescevi passavi ai libri senza immagini. Ma poi vent’anni fa è successo qualcosa. Gli adulti hanno deciso che non dovevano rinunciare alle cose per bambini, e così hanno finto che i fumetti fossero in realtà una letteratura sofisticata. E dato che l’America ha oltre 4.500 college – il che significa che abbiamo bisogno di più professori nonostante manchino persone intelligenti – alcuni individui stupidi sono dovuti diventare professori scrivendo tesi su Silver Surfer.»
Ora, io sono stata la prima a dire, va be', dai, mi dispiace, ma è nella natura delle cose e infondo Stan Lee aveva 95 anni, la sua vita l'ha vissuta.
Ma qui ci sono altre questioni in ballo. Stan Lee non era solo un uomo e un simpatico signore attempato, era un'icona. E la è ancora (immortale, in effetti, in questo senso). E la era anche prima che la Marvel sbancasse al botteghino. Ha creato un mondo, una mitologia e la sua stessa esistenza, in qualche modo, ha dimostrato che i sogni si possono realizzare davvero e che poi possono andare oltre, perché finiscono per autoalimentarsi e prendere vita propria, dando luogo a multiversi meravigliosi, con le loro regole e la loro umanità, che spesso arrivano ad insegnarci qualcosa. Non sono mai stata una grande lettrice di fumetti supereroistici, e alla Marvel ho sempre preferito la DC. Però non posso non riconoscere che la Marvel ci abbia comunque regalato, accanto a storie più "popolari", capolavori che sono Arte pura.
Per tacere della mancanza di rispetto insita nel tempismo di certe osservazioni, offensive, gratuite e insensibili. E poi la crassa ignoranza: i fumetti non sono cose per bambini. Come ribadisco, ci sono fumetti per bambini e ci sono fumetti per adulti, con tante sfumature in mezzo. Non è che se uno legge solo Harmony, allora i romanzi sono passatempi per casalinghe sentimentali. E se il sig. Maher, per dire, legge solo Harmony è un problema suo. Io ho iniziato a leggere libri senza immagini a sei anni e continuo a farlo con un ritmo medio di tre volumi alla settimana, tra cui classici, anche latini e greci, volumi di poesie, saggi di filosofia e teatro. Quindi, secondo i parametri del sig. Maher, sono adulta. Ma leggo anche fumetti, circa quindici a settimana, credo, in media. Quindi? Sono stupida? Oppure ciò dimostra che i fumetti possono essere per adulti? Lo ammetto, non tutti quelli che leggo sono sofisticati e validi. A stupende graphic novel accosto fumetti seriali, ma il punto è che ognuno di essi, seppur in modo diverso, mi arricchisce e mi lascia qualcosa di sé in un modo o nell'altro. Perché a volte il punto non è solo quello che si legge, ma che cosa si è in grado di trarne in base alla propria intelligenza e cultura (ed ecco spiegato come si fa a scrivere una tesi di laurea su Silver Surfer). In ultimo, anche io sono grata per ossigeno e alberi. Ma questi mi assicurano giusto l'esistenza basica. Per essere viva io ho bisogno di libri. E i libri, caro sig. Maher, comprendono anche i fumetti. E non è stato forse Dante a scrivere: "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"?
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