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venerdì 9 novembre 2018

Un divertissement illustrato

LA DIVINA COMMEDIA – QUASI MILLE ANNI DOPO
INFERNO
un'opera di FEUDALESIMO E LIBERTA'


Un divertissement illustrato che fa il verso, ed al contempo aggiorna, la Commedia Dantesca, con tanto di corpose note a piè si pagina, modello Sapegno, e stile aulico (benché, purtroppo, le terzine di endecasillabi siano poche e si prediliga la prosa), infarcito di espressioni del tipo “il Duca mio” o “ed egli a me”, deliziosamente puntuali.
Al posto di Virgilio, dunque, troviamo Pierilio Agnola (alias Piero Angela), al fianco del quale incontriamo il fior fiore dei dannati, quasi tutti cadaveri eccellenti (e non necessariamente in oggi già defunti), da Brad Pitt a Steve Jobs, passando per i nostrani Tonio Cartonio e Gigi D'Alessio, oltre agli immancabili politici. Naturalmente ogni nome è “antichizzato”, spesso in modo creativo, ma sempre e comunque immediatamente riconoscibile, o in virtù del contesto o grazie alle note. 
Inoltre, l'occasione del viaggio nell'Oltretomba è, come insegna il Maestro, occasione di satira e invettiva nei confronti della società attuale, specie se nostrana, abbruttita da I-Phone, Reality e varie cialtronerie. Anche qui, per quanto identificabili senza fatica, passate attraverso un processo di “dantizzazione”, ma non per questo meno amene.
L'opera è simpatica, a tratti umoristica, con qualche colpo di genio a renderla più stuzzicante e, talvolta, ci concede vere e proprie risate.
Forse, in alcuni passi, appare – volutamente – un po' pedantella, ma nell'insieme si affronta volentieri, meglio se a piccoli brani.
Arriveremo mai al Purgatorio?

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