DUNE
di Frank Herbert
Il
primo volume di una monumentale esalogia (cui vanno aggiunti gli
apocrifi), ma l'unico, fra questi romanzi, ad essere davvero
irrinunciabile. Mentre nel prosieguo, infatti, la storia divine
“soapoperistica” e lenta, accumulando digressioni su digressioni
(pur restando, nel complesso, affascinante), il primo tomo è un
indiscusso capolavoro, evocato solo in parte dal pur meraviglioso
film di David Lynch.
A
cavallo tra fantascienza e fantasy, scopriamo dunque un universo
nuovo, assai ben caratterizzato, che costituirà l'elemento più
importante dell'opera e che ci rapirà con le sue regole e le sue
filosofie, prima tra tutte quella delle Bene Gesserit (con la loro
splendida litania contro la paura), l'unica che possa reggere il
confronto con i Jedi di George Lucas.
La
trama è complicatissima (e per certi versi ci ricorda ”Le Cronache
del Ghiaccio e del fuoco” di Martin, mentre per altri ne è
lontana anni luce), dai numerosi livelli di lettura, sorretta da un
intricato filone politico, ma anche da forti componenti ecologiche e
sociologiche, che vede emergere diversi personaggi, tra cui spicca
Paul Atreides, il figlio del Duca Leto e della sua concubina Jessica,
da sempre in lotta con i malvagi Baroni Harkonnen.
Accadrà
di tutto: tradimenti, omicidi, prove iniziatiche, lotte, colpi di
scena... conosceremo i Fremen, la popolazione indigena di Arrakis
(alias Dune, pianeta desertico e abitato da vermoni giganti), e la
Spezia, il Melange, una super droga su cui si basa larga parte
dell'economia del futuro (in bilico tra tecnologia avanzatissima e
arretratezza) che ogni giorno rivela nuovi effetti e nuove
implicazioni, e che porta chi ne usufruisce ad avere poteri di varia
natura... Ma il romanzo non è tutta azione: si concede largo spazio
agli approfondimenti psicologici, ai personaggi, all'ambiente, alla
crescita personale...
Soprattutto
per quanto riguarda l'evoluzione di Paul, il protagonista, che
gradualmente arriva a mettere in pratica l'esortazione greca “conosci
te stesso”, spesso attraverso percorsi insoliti ed
anticonvenzionali, liberandosi dai vincoli che gli sono stati imposti
dalla nascita e dalla società ed imparando a battere strade nuove,
fino a divenire un leader carismatico, un veggente, un guerriero,
affrontando anche una serie di scoperte shockanti che ci fanno capire
quanto questa sua ribellione sia radicata e significante, ad un
livello che va oltre quello meramente narrativo, arrivando ad
assurgere a simbolo, ad allegoria, ad archetipo.
Lo
stile di Herbert è perfetto e sembra cullarci, prendendoci per mano
e spiegandoci ogni dettaglio in modo minuzioso, ma senza darci l'aria
di farlo. Tutto si svolge con molta naturalezza, e il romanzo è
veloce e scorrevole, persino nei suoi momenti di pausa e riflessione.
Perché azione e riflessione divengono una cosa sola, ogni elemento
viene interiorizzato, espandendosi e moltiplicandosi in visioni,
frammenti, echi, che ci portano oltre i limiti di qualunque
esperienza nota.
(Frank Herbert reinterpretato dal nostro illustratore)
Che
diamine, l'impressione è che ci siamo fatti di Spezia anche noi!
Il
libro di fantascienza più spirituale di sempre...
Nessun commento:
Posta un commento