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martedì 26 agosto 2014

Piacevolmente adrenalinico e variegato


BENVENUTI A ZOMBIELAND
di Ruben Fleischer

(2009)
 

 
Perché qui, oltre ad ammazzare i morti viventi (e in merito a ciò ci vengono fornite un po' di utili regole per la sopravvivenza, che nei momenti cruciali, a mo' di manuale, risaltano sullo schermo) ci facciamo quattro risate!

Il film è ironico e parodistico, con un protagonista imbranatello, ma simpatico e peculiare (Jesse Eisemberg), affiancato da un red-neck (Woody Harrelson) coraggioso e battagliero e che alla fine si rivela pure tenero e generoso, e da due ragazzette furbette (Emma Stone e Abigail Breslin), alle quali inizialmente vorremmo torcere il collo, ma a cui tutto sommato poi ci affezioniamo. Stellare come cast per un horror, e davvero ben amalgamato, ma la vera perla deve ancora arrivare: Bill Murray, che qui interpreta se stesso (e forse è il suo ruolo migliore di sempre), sconvolgendoci e deliziandoci!

Se devo essere sincera, però, mi aspettavo di più da questo film: le premesse erano ottime, lo stile è brillante, il linguaggio creativo, i personaggi carini... Ci sono alcune trovate adorabili (ad esempio le bambine zombie dell'inizio) e delle sequenze persino migliori (la scena con la vicina di casa, la “battaglia finale”, quel che accade a casa di Bill Murray...), tuttavia, per quanto non si possa parlare di veri e propri cali di tensione, nel complesso la pellicola risulta un po' lenta, e a tratti eccessivamente sentimentaloide.

In parte questo può quasi essere considerato un pregio perché la morale di fondo, sebbene possa apparire scontata, nel contesto non la è così tanto, ci sta, ed è gradevole e accolta con gratitudine, però... Ecco, di per sé non basta e si poteva fare di più, specie a livello di risate, di spasso.

Il giudizio complessivo, peraltro, è più che discreto, e tra i pregi bisogna aggiungere la propensione a disarmare lo spettatore (le situazioni vengono spesso ribaltate), e il modo con cui è costruita la narrazione, con un montaggio un po' fuori dagli schemi.

Ci sono poi una buona dose di splatter (gli zombie, qui, sono di quelli veloci, rabbiosi, e pure ben allenati) e di tensione, e benché siamo più sulla commedia in salsa horror che su un catartico film di paura, io qualche spavento sono riuscita a prendermelo lo stesso.

Solo avrei voluto ridere di più, e magari anche un surplus di scene action. Quelle che ci sono, specie verso il finale, sono piacevolmente adrenaliniche e variegate, quindi abbondare un po' di più avrebbe potuto rivelarsi una scelta vincente.

Indubbiamente non siamo al livello de “L'alba dei morti dementi”, però non mancano tocchi di originalità e qualche momento spettacolare, e devo dire che alla seconda visione, a distanza di qualche annetto, la pellicola mi è persino piaciuta di più.

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