ESTATE
DI FOLLIA
di Mark Childress
...La
follia di zia Lucille, che taglia la testa al marito, reo di aver
sempre soffocato i suoi sogni e le sue aspirazioni, e fugge ad
Hollywood con essa (che talvolta le parla), dopo aver abbandonato i
sei figli dalla nonna...
...E
quella che si scatena a Industry, in Alabama, per motivi razziali
(siamo nel 1965 e i morti sussurrano dalla cantina di Zio Dove, il
Coroner) e di cui Peejoe e suo fratello Wiley sono testimoni...
Un'estate
che mieterà vittime e creerà eroi, pur se riluttanti, ma che sarà
ispirata in primis da un anelito di libertà: quello di una donna
bramosa di realizzarsi, finalmente, dopo anni di non-vita e quello
della gente di colore, stanca delle discriminazioni e dei soprusi dei
bianchi.
Uno
dei più bei romanzi letti negli ultimi tempi, uno di quelli che
consiglio a tutti, perché a tutti piacerà: grottesco, dramma e
tragedia si alternano di continuo con humor e thriller, ma senza che
i frequenti cambi di registro risultino destabilizzanti, anzi, gli
elementi si amalgamano l'uno all'altro con naturalezza, con una
perfetta integrazione di generi, impreziosendosi ed esaltandosi a
vicenda. Le emozioni sono intense e spesso ti inducono a interrompere
la lettura per evitare di esserne travolto. L'atmosfera, pur dai
contorni storici, ha un che di puro, di magico, di incontaminato,
probabilmente perché il protagonista principale, Peejoe (al secolo
Peter Joseph), è un ragazzino, uno di quelli in gamba, che sanno
ragionare, ma che preferiscono agire con il cuore, d'impulso, senza
badare alle conseguenze. I personaggi sono stupendi: lo zio Dove
Bullis, Nehemiah, il patriarca nero, e naturalmente lei, zia Lucille,
inarrestabile, incontenibilmente pazza e totalmente lucida, quanto
irresistibilmente adorabile... benché il mio prediletto sia Peejoe,
e le parti dedicate a lui quelle più dense di bellezza.
E
per concludere, accanto all'analisi a due facce di follia e libertà,
che procedono ritmicamente, in parallelo, un'interessante
interpretazione (verso il finale) del concetto di legittima difesa...
Certo,
procurarsi questo romanzo è stato un vero colpo di fortuna, perché,
ahimè, è fuori catalogo da mesi, ma Amazon, ogni tanto, riserva
delle sorprese grazie ai rivenditori privati... In effetti, bramavo
da tempo di leggerlo, da quando sono rimasta folgorata dal
meraviglioso film “Pazzi in Alabama” di Antonio Banderas
(e bisogna ammettere che come regista se la cava piuttosto bene,
mentre Melanie Griffith è azzeccatissima nel ruolo di zia Lucille),
che ne è la trasposizione
cinematografica, seppur con qualche differenza.
Nel
complesso la pellicola risulta più ottimistica e più positiva, e un
poco meno realistica, dato che qui tutto va esattamente come vorremmo
che andasse, trascurando dettagli più spiacevoli, ma entrambe, l'una
l'eco dell'altra, hanno costituito per me un'esperienza meravigliosa!
E
a questo punto segnalo due curiosità: la prima è che “Pazzi in
Alabama” è stato recensito (troppo severamente) dal Mio Perfido
Marito su Delittando in data 4 febbraio 2014, la seconda è che il
cast del film annovera anche... la scrittrice Fannie Flagg (!!!!!!) –
che, ricordiamo, ambienta proprio in Alabama la maggioranza dei suoi
romanzi – in un piccolo, ma delizioso cameo, facilmente
rintracciabile su You Tube.
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