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mercoledì 20 agosto 2014

Un meraviglioso spaccato della vita contadina


OTEL BRUNI
di Valerio Massimo Manfredi
 
 
Manfredi non mi piace. I suoi romanzi storici (quelli ambientati nell'Antichità Classica, di cui ho letto giusto “Lo scudo di Talos”, “Alexandros” o poco più) mi sono sempre parsi noiosetti, tipo compiti in classe mal strutturati, sterili, e pure pedanti e paternalistici. Insomma, non ero molto convinta di questo “Otel Bruni”, benché ne sentissi parlare con entusiasmo, anche da parte di gente del cui giudizio normalmente mi fido.

Eppure è stata una sorpresa.

Una bella.

Questo romanzo, diverso, per quanto ne so, dalla precedente produzione di Manfredi, offre un meraviglioso spaccato della vita contadina, dura e semplice, ma solida e concreta, e della famiglia Bruni, di cui ci narra le traversie, l'anima dolente, ma forte, e tanti personaggi dal sapore genuino (papà Callisto, mamma Clerice e la loro abbondante prole: due femmine e sette maschi, pur non riservando a tutti la stessa importanza). Un romanzo corale, dunque, che copre entrambe le Guerre Mondiali (con le loro tremende e sfaccettate implicazioni), affrontandole sotto profili inediti, straordinariamente umani e pieni di vigore, con brevità e profondità.

Lo stile dell'autore non mi fa impazzire, apparendomi a tratti un po' troppo manierato, un po' rigido, ma ci sono anche bei passaggi vibranti, molta intensità, e comunque ci si affeziona a questa famiglia, i Bruni, e a questo Otel senza l'acca, che in realtà è una stalla in cui si raccontano storie e ci si fa coraggio e compagnia.

Nel romanzo si scava nella memoria, antica e atavica, che ci pare manifestarsi sotto i nostri occhi, si lotta contro la povertà, si affronta la vita, si è solidali gli uni con gli altri, e, per quanto si può, si resta uniti, senza arrendersi e continuando a stringere i denti.

Non posso dire sia un capolavoro, non mi ha rapito il cuore o la mente, però sì, l'ho letto volentieri e l'ho apprezzato, anche nella sua ricostruzione storica che procede a pennellate veloci alternate a parentesi umane, dando spazio ai valori di un tempo, efficacemente resi, agli afflati superstiziosi e agli echi magici.

E comunque ci sono tanti dettagli rapidi e peculiari che mi hanno colpita e che conferiscono vividezza al quadro d'insieme, e che, quindi, si inducono a perdonare i piccoli nei. Senza contare che si legge in un attimo.

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