9
di Shane Acker
(2009)
Ci
troviamo in un futuro post-apocalittico in stile Terminator 2, con le
macchine che si sono ribellate e hanno sterminato il genere umano.
Niente sopravvissuti, quindi, solo morte, ingranaggi e desolazione.
Anche se... Delle creature senzienti ci sono. Nove, per l'esattezza,
che conosciamo una per una a partire dall'ultima, contrassegnata,
appunto, dal numero 9, appena risvegliatasi in un misterioso
laboratorio, quello in cui ha preso vita.
Le
creature sono piccole e hanno le sembianze di graziosi pupazzetti di
iuta (ci ricordano vagamente le bambole voodoo), molto espressive,
ognuna identificata con un numero e dotata di connotati specifici,
immediatamente identificabili: 2, il vecchio saggio; 7, la bellona in
gamba; 1, il prepotente esaltato retrogrado (mentre 9 è il più
umano e imbranato)... Ma al contempo sfaccettati e pieni di sorprese.
Chi
sono? Perché sono stati creati? E' bello scoprirlo e dipanare il
mistero della loro nascita, comprendere che in un certo qual modo,
per quanto diverse, ciascuna racchiude una parte delle altre, capire
perché l'umanità si è estinta...
E
si alternano azione e fascinazione, stupefazione e sentimento, con
qualche pausa contemplativa in mezzo, che rallenta un po' il ritmo,
ma senza inficiarlo, e comunque riscattata dalla magnifica
visionarietà dell'insieme.
I
pupazzetti, a differenza delle macchine, sono fortemente sententi e
noi li amiamo (o li odiamo) in modo struggente, temendo per ognuno di
loro: la loro esistenza è infatti contraddistinta dalla paura: le
malvagie macchine superstiti vogliono distruggerli, ma...
Le
premesse possono non sembrare originalissime, ma il film lo è,
sebbene si perda un poco nel finale. L'atmosfera è stupenda, benché
cupa e costellata di amarezza, tristezza e dolore, ma ci sono anche
profondi momenti di dolcezza, di commozione, di emozioni forti, che a
stento riusciamo a dominare.
Un
cartone animato intenso, che non è solo per bambini (del resto, in
mezzo, c'è lo zampino di Tim Burton), e che indaga con particolare
sensibilità il rapporto fra creatore e creatura, centellinando con
grazia ed efficacia la scoperta dei misteri, senza dimenticare buone
dosi di avventura e dinamismo, e con una superba caratterizzazione
grafica.
Da
non perdere!
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