RAGNAROK
di Antonia S. Byatt
Ho
sempre adorato i miti norreni, ma leggerli in questo breve e
folgorante romanzo, per quanto sotto certi aspetti semplificato,
rappresenta un'avventura nuova: lo stile dell'autrice è vivido,
dettagliato, lirico e potente, e soprattutto alto e sensuale.
La
Byatt non si limita a raccontare, ci fa vivere e sentire, vedere,
annusare, coinvolgendo tutti i sensi, rendendo, in una parola, gli
dei “reali e finiti” e non più lontane figure dai poteri
sovrumani. E non importa che tu già conosca quel che succede: vuoi
continuare e continuare a rileggere perché sovente la prosa assurge
a poesia e costruisce per te un incanto nuovo e perenne, che ti
delizia e irretisce.
E
per giunta la Byatt rammenta e intensifica la forza evocativa di
queste trame (dove ogni oggetto ha un nome, le parole – le rune –
celano potere, la simbologia si acquatta in ogni virgola e i lupi
della mente, increati, cercano di divorare il sole e la luna, che
fuggono sul loro cocchio, mentre Naglfar, la nave creata dalle unghie
dei morti, si profila all'orizzonte, dove sguazzano animali stupendi
e mostruosi...), ma al contempo la rende umana, facilitando – e
questo ha quasi dell'incredibile – l'immedesimazione...
Grazie
anche lo sguardo, innocente, ma critico, della bambina magra, la
piccola inglese sfollata che per fuggire al suo presente, consumato
dalla guerra (la Seconda Guerra Mondiale), da un rapporto evanescente
con la madre e dalla consapevolezza che il padre non tornerà più,
si rifugia nei miti... Ma le sue osservazioni non sono infantili,
bensì intelligenti e ragionevoli, e spesso aggiungono poesia alla
poesia...
Antonia Byatt, nella vignetta del nostro disegnatore
E,
dunque, che cos'è il Ragnarok?
La
Byatt preferisce la definizione di “crepuscolo degli dei”, a
quella più benevola di “fato”, e ne canta la paura e la carica
distruttiva, interpretandola come “la fine” della mitologia
nordica: in cui i mostri si ribellano, Loki si libera dalle catene, i
lupi inghiottono e divorano la luna e il sole, e inizia la guerra
contro gli dei... in molti casi destinati alla sconfitta...
E
qui scatta il parallelo con la guerra della bambina magra, suggerito,
ma non esasperato...
E
a questo punto non mi resta che procacciarmi un altro romanzo della
Byatt...
Mi
attira “Possessione”...
Per
chi, invece, volesse approfondire i miti nordici, consiglio l'Edda di
Snorri o l'eccezionale volume di Gianna Chiesa Isnardi, “I Miti
Nordici”, appunto (che prima o poi recensirò)...
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