UCCELLI
DI ROVO
di Colleen McCullough
Come
mai ho scelto di recensire questo polpettone?
Perché
non è un polpettone, ma un romanzo bellissimo, una saga familiare,
quella dei Cleary, con tutto il repertorio di drammi e avventure
tipico delle saghe familiari, ma impreziosito da una prosa peculiare,
dettagliata e affascinante, ricca di pathos e di colpi di scena, di
passioni e di dubbi amletici, di fatalità e di Storia, che ci
appaiono logici e naturali alla luce delle premesse e della
perfettamente delineata psicologia dei personaggi.
E,
a proposito, la storia d'amore più bella non è quella “impossibile”
tra Padre Ralph e di Meggie (che non hanno nemmeno la centralità che
credevo, non essendo i protagonisti assoluti del romanzo), ma quella
“possibile”, quieta e meravigliosamente ordinaria di Fee e
Paddy...
Che
non è neanche una storia, forse, piuttosto una “conclusione con
agnizione retroattiva”, ma che è stupenda lo stesso e quasi mi ha
commossa...
Del
resto, a parte Paddy, sono i personaggi femminili quelli più forti e
stimolanti (sì, inclusa Meggie, che io paventavo essere una sciocca
gatta morta)...
Sinceramente,
ero piena di pregiudizi verso quest'opera: durante l'infanzia avevo
sentito parlare dell'orrido sceneggiato televisivo e quindi ero
convinta fosse uno di quei prodotti commerciali dallo stile banale,
melensi e scontati, scritti per casalinghe frustrate (non avevo
ancora letto il ciclo romano della McCollough) a base di sentimenti
facili e di drammi da soap opera... Invece...
Invece,
se mai, il paragone è con la potenza di “Via col vento”, che
solo chi non lo ha letto può considerare “robetta”, vista
l'importanza della Storia e la molteplicità delle tematiche che vi
si intrecciano... A consigliarmi “Uccelli di rovo”, d'altro
canto, è stato un attempato signore dai gusti “masculi”, che mi
ha detto di averlo adorato in primis per lo stile dell'autrice e per
i suoi incantevoli e contraddittori personaggi, cui non è possibile
non affezionarsi!
Sinceramente,
ex post, condivido, aggiungendo, tuttavia, che l'opera – che alla
fine sembrerà fin troppo breve, nonostante le sue 558 pagine –
coinvolge anche per altre ragioni: dall'amore per l'Australia, le cui
descrizioni paesaggistiche sono meravigliose, al dipanarsi della
trama, che va assai oltre il filone sentimentale e ha sviluppi
diversi da quelli che il romanzo d'appendice potrebbe imporre...
Sono anni che questo libro mi gira per casa - non so neppure chi lo abbia acquistato - e ho sempre pensato che fosse una semplice storia sentimentale e noiosa ... beh, dopo il tuo post un pò di voglia di prenderlo in mano e sfogliarlo mi è venuta ... e chissà che non lo cominci per davvero!
RispondiEliminaMi fa molto piacere! Grazie, a presto!
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