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giovedì 30 aprile 2015

Una prosa peculiare


UCCELLI DI ROVO
di Colleen McCullough


Come mai ho scelto di recensire questo polpettone?
Perché non è un polpettone, ma un romanzo bellissimo, una saga familiare, quella dei Cleary, con tutto il repertorio di drammi e avventure tipico delle saghe familiari, ma impreziosito da una prosa peculiare, dettagliata e affascinante, ricca di pathos e di colpi di scena, di passioni e di dubbi amletici, di fatalità e di Storia, che ci appaiono logici e naturali alla luce delle premesse e della perfettamente delineata psicologia dei personaggi.
E, a proposito, la storia d'amore più bella non è quella “impossibile” tra Padre Ralph e di Meggie (che non hanno nemmeno la centralità che credevo, non essendo i protagonisti assoluti del romanzo), ma quella “possibile”, quieta e meravigliosamente ordinaria di Fee e Paddy...
Che non è neanche una storia, forse, piuttosto una “conclusione con agnizione retroattiva”, ma che è stupenda lo stesso e quasi mi ha commossa...
Del resto, a parte Paddy, sono i personaggi femminili quelli più forti e stimolanti (sì, inclusa Meggie, che io paventavo essere una sciocca gatta morta)...
Sinceramente, ero piena di pregiudizi verso quest'opera: durante l'infanzia avevo sentito parlare dell'orrido sceneggiato televisivo e quindi ero convinta fosse uno di quei prodotti commerciali dallo stile banale, melensi e scontati, scritti per casalinghe frustrate (non avevo ancora letto il ciclo romano della McCollough) a base di sentimenti facili e di drammi da soap opera... Invece...
Invece, se mai, il paragone è con la potenza di “Via col vento”, che solo chi non lo ha letto può considerare “robetta”, vista l'importanza della Storia e la molteplicità delle tematiche che vi si intrecciano... A consigliarmi “Uccelli di rovo”, d'altro canto, è stato un attempato signore dai gusti “masculi”, che mi ha detto di averlo adorato in primis per lo stile dell'autrice e per i suoi incantevoli e contraddittori personaggi, cui non è possibile non affezionarsi!
Sinceramente, ex post, condivido, aggiungendo, tuttavia, che l'opera – che alla fine sembrerà fin troppo breve, nonostante le sue 558 pagine – coinvolge anche per altre ragioni: dall'amore per l'Australia, le cui descrizioni paesaggistiche sono meravigliose, al dipanarsi della trama, che va assai oltre il filone sentimentale e ha sviluppi diversi da quelli che il romanzo d'appendice potrebbe imporre...

2 commenti:

  1. Sono anni che questo libro mi gira per casa - non so neppure chi lo abbia acquistato - e ho sempre pensato che fosse una semplice storia sentimentale e noiosa ... beh, dopo il tuo post un pò di voglia di prenderlo in mano e sfogliarlo mi è venuta ... e chissà che non lo cominci per davvero!

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  2. Mi fa molto piacere! Grazie, a presto!

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