OVER
THE GARDEN WALL
-Avventure nella Foresta dei Misteri-
Per
innamorarsene perdutamente basta vedere i disegni: pura poesia di
stampo fantastico, non belli in senso classico, ma con particolari
terrorizzanti frammisti a “tenerosità”, con un tocco vintage a
impreziosirli, tanta immaginazione senza limiti, e qualcosa di
insinuante e sottile, che ti fa venire i brividelli lungo la schiena
e ti ricorda cose senza nome che si acquattano nel buio, ma che al
contempo sono incredibilmente divertenti...
E
infatti questo cartone animato è un capolavoro, provare per credere!
Una miniserie di soli dieci episodi di dieci minuti ciascuno, e uno
tira l'altro peggio delle ciliegie...
Ci
sono misteri oscuri, che si sveleranno alla fine, quelli impliciti –
ad esempio relativi al buffo ed inusuale abbigliamento dei
protagonisti – più interessanti di quelli espliciti – chi è la
bestia malefica che si aggira nel bosco? E che ruolo ha il
taglialegna con la sua lanterna? Che succede se si spegne? –, ma
soprattutto c'è Greg, uno dei personaggi più dolci e deliranti di
sempre, un bimbo così candido e ottimista da non aver paura di
nulla, più grande di qualunque situazione gli si presenti dinanzi,
con una soluzione per qualunque problema, mostruoso o no (se ti
lamenti di essere matto, ti dirà: non essere matto, come se tu
potessi decidere... E chissà, magari puoi!)! Misericordia, adoro
Greg!!! E pure la sua rana dai molti nomi provvisori... che se ne sta
sempre cheta cheta, placida e flemmatica, gracidando al momento
giusto. E quasi ci ricorda un gatto o un cagnolino ultra simpatico,
ma quando canta...
La
nostra stupenda avventura inizia con due fratellini, Wirt il maggiore
e Greg in età prescolare, che si perdono in un bosco... Qui fanno
diversi incontri strambi e vivono svariate avventure a sfondo horror,
assai suggestive e tendenti al folle... Quando si ha l'occasione si
canta una canzoncina poco sensata (tipo “Adenoide” o “Patate e
melassa”) e si fa un balletto... Molti incipit possono sembrare già
noti, ma ci sono un sacco di soluzioni originali, piacevolmente
tenebrose, e ghiottonerie lungo la via (l'uomo della strada che fa
incontrare le direzioni, l'ostetrica seduta in taverna che sputa un
pesce intero... o il pesce che pesca...).
Uno
dei personaggi più importanti in cui ci imbatteremo sarà Beatrice,
l'uccellina azzurra (odiosetta), che ci consiglierà di rivolgerci ad
Adelaide per ritrovare la via di casa...
Personalmente
apprezzo Spongebob e pure Adventure Time (dello stesso autore di
“Over”)... Ma a piccole dosi, centellinati, perché sono
eccessivi e io ormai sono cresciutella, mi stancano in fretta... Over
the Garden Wall è su un piano diverso, dal fascino più discreto,
più nero, che non ti dà l'impressione di costringerti a regredire
per apprezzarlo, limitandosi a spalancarti gli occhi in un mondo
delle meraviglie senza tempo...
In
ultimo, un cenno sul doppiaggio, affidato a Sio (Wirt e Greg) e a
Cristina D'Avena (Beatrice): è una delizia! Insomma, in linea di
massima io sono una di quelle che preferisce i professionisti agli
stupidi personaggi famosi (quanti film e puntate dei Simpson rovinate
da tizi incapaci e insopportabili – comici, presentatori, oche
televisive – che si ostinano a portare il loro inutile personggio
fuori contesto o, semplicemente, fanno vomitare?), ma Sio e Cristina
sono perfetti e, anzi, Sio in particolare riesce persino ad
aggiungere spessore e simpatia ai due fratellini! Grandissimo!
In
quattro parole: d'ora in poi, il mio cartone preferito! Anche più di
“The Slayers”!
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