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lunedì 9 novembre 2015

A dir poco spiazzanti


LA VENDETTA
di Agota Kristof
 
 
Folgorante come un colpo apoplettico!

“La vendetta” è solo uno dei venticinque monologhi/racconti che occupano quest’ottantina scarsa di pagine… Racconti brevissimi, quindi, concentrati (e bisogna essere bravi per potersi far bastare una manciata di righe per creare qualcosa di completo)…

Paradossali, ironici, alienanti, grotteschi, surreali.

Perennemente sul filo dell’aberrazione.

E tremendamente incisivi.

Per come sono raccontati, con una narrazione ridotta all’osso, lavata di riverberi e di emozioni, e poi acuminata.

Per le trame stesse, a dir poco spiazzanti.

A volte semplici, prevedibili, di cui immediatamente intuiamo la fine (e che pure ci ipnotizzano e sono inconsueti).

Più spesso stranianti e pluridimensionali.

Stratificate.

Di cui afferri al volo il senso, ma che ti sembra ne nascondano anche un altro, più sotto, e poi un altro ancora, che però non sei sicura di scorgere bene, perché magari è solo un’ombra, e non sai se tua o la sua.

Concludi in fretta la lettura, e istantaneamente ti viene voglia di ricominciare, magari in un ordine diverso, perché, inanellandosi in modo differente, questi racconti possono potenzialmente offrirti altri paradigmi.

Questo, sembrano, in effetti.

Paradigmi.

O falene nere, con le antenne lunghe e i corpi setosi.

Per un attimo ti chiedi se non siano velenose.

E giacché ne vuoi ancora, necessariamente, non vedi l’ora di acquistare il prossimo libro…

Mi ispira “Trilogia della città di K.”, di più ampio respiro.



P.S.

Il mio racconto preferito è “Il ladro di appartamenti”.

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