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mercoledì 25 novembre 2015

La corsa delle mucche

BONE
di Jeff Smith


I cugini Fone, Phoney e Smiley Bone (che lì per lì, almeno per caratterizzazione, ci fanno pensare a Topolino, Paperone e Pippo) sono bizzarre creature antropomorfe, buffe e tondeggianti (in effetti un po’ in stile Disney, un po’ somiglianti al fantasmino Casper), in fuga da Boneville a causa di un disastro combinato dall’avido e spregevole Phoney, ufficialmente bandito dopo essere scampato al linciaggio.
Ma, a dispetto dei disegni graziosi e ammiccanti, non si creda di essere dinnanzi all’ennesimo epigono di Mickey Mouse: la storia è complessa e molto strutturata, e i cattivi… sono cattivi davvero. E non alludo a quegli assurdi Rattodonti golosi di Quiche, ma… a tutti gli altri! Che fanno pensare davvero a dei ratti turpi e giganteschi, e non a due peluches troppo cresciuti e un po’ imbranati!
Ma andiamo con ordine…
I cugini Bone sono in fuga, dicevamo, e così arrivano nella Valle… dove può accadere di tutto (e di solito accade), tra locuste, corse delle mucche e draghi dotati di favella, mentre Fone Bone, il nostro protagonista con la passione per Moby Dick, fa la conoscenza della bella Thorn e di nonna Ben (umane)…
E subito precipitiamo nell’avventura: colossale, epica, trascinante, ricca di emozioni, paure ataviche, momenti umoristici e simpatia. Ma anche situazioni drammatiche in cui ci si sente turbati o sopraffatti, e che, man mano ci si addentra nei meandri della trama, tendono a prevalere, acuendo il climax…
La storia è di stampo fantasy, dunque, percorsa da misteri e brividi, bella soprattutto per i suoi spettacolari personaggi – compresi quelli dalla morale discutibile – e per l’incredibile immaginazione dell’autore, che non teme commistioni con altri generi, né i cambi di registro, che sa farci ridere, ma, quando vuole, pure farci morire di paura, o di tenerezza…
Gli stessi disegni seguiranno questa regola: sono espressivi, ma spaziano dal faceto al mozzafiato, mescolano realismo e fantasia, incontrandosi in un amalgama perfetto, potente, dinamico e dettagliato, di matrice medievaleggiante…
E più procediamo nella lettura, avvicinandoci al confronto fra Bene e Male, più l’estro narrativo assurgerà ai suoi vertici, riempiendoci di partecipazione, di tensioni e di emozioni piene…

Per farla breve: uno di fumetti più belli e intensi che abbia mai letto!

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