HOUSE
OF CARDS 3
di Michael Dobbs
E
così giungiamo al capitolo finale...
Strabiliante,
specialmente l'epilogo!
Sinceramente,
non so quale dei tre volumi mi sia piaciuto di più, credo che la
cosa migliore sia vederli tutti insieme, uno affianco all'altro, come
parti indispensabili di uno stesso mosaico, perché ognuno aggiunge
qualcosa, cambia la prospettiva, offre un tassello in più, riguardo
al protagonista e alla politica!
Sono
passati circa dieci anni rispetto alle vicende narrate nel secondo
tomo, Frank è all'apice del potere, ma presto verrà insidiato, dal
suo stesso passato, da avversari vecchi e nuovi, a livello interno e
internazionale, inoltre lui non è completamente soddisfatto: gli
sembra di non lasciare abbastanza dietro di sé...
Michael Dobbs nella vignetta del nostro caricaturista.
Questa
volta, il buon vecchio FU – che di nuovo arriviamo ad odiare con
tutti noi stessi, ma pure ad ammirare, fino a sorprenderci,
maledizione, a parteggiare di nuovo per lui – ci rivela un po' più
di sé, del suo intimo, mostrandosi vulnerabile e caduco... ma per
questo ancora più determinato ed implacabile, più manipolatore e
spietato.
Pure
i rapporti con sua moglie cambiano – e questa, in realtà, muta
inspiegabilmente il suo nome: non più Mortima, ma Elizabeth... why?
Mistero... – si fanno più affettuosi, aumenta la complicità. Si
parla persino di amore, e pare amore vero, diamine, quello di una
bella coppia consolidata! Insomma, questa Elizabeth sembra molto più
simile – seppur non altrettanto brillante – alla Claire della
Serie Tv!
Però
di Claire, qui, ce n'è un'altra, il personaggio femminile che ho
preferito in questo tomo. Per la sua ambizione, per il modo stesso in
cui vede Frank, per i compromessi che fa con se stessa e che poi...
Non svelo di più. Ma l'ho apprezzata tanto, e mi sono persino fatta
coinvolgere nei suoi afflati sentimentali, forse perché sono
tutt'altro che romantici e tutt'altro che insistiti, più improntati
alla praticità che ad altro...
E
poi, oltre agli intrighi politici, qui abbiamo parecchia azione! Non
che mi attragga di per sé più di tanto, ma nel contesto sta davvero
bene e mi ha portata a divorare le ultime duecento pagine con una
voracità discreta...
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