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venerdì 27 novembre 2015

Il capitolo finale


HOUSE OF CARDS 3
di Michael Dobbs
 
 
E così giungiamo al capitolo finale...

Strabiliante, specialmente l'epilogo!

Sinceramente, non so quale dei tre volumi mi sia piaciuto di più, credo che la cosa migliore sia vederli tutti insieme, uno affianco all'altro, come parti indispensabili di uno stesso mosaico, perché ognuno aggiunge qualcosa, cambia la prospettiva, offre un tassello in più, riguardo al protagonista e alla politica!

Sono passati circa dieci anni rispetto alle vicende narrate nel secondo tomo, Frank è all'apice del potere, ma presto verrà insidiato, dal suo stesso passato, da avversari vecchi e nuovi, a livello interno e internazionale, inoltre lui non è completamente soddisfatto: gli sembra di non lasciare abbastanza dietro di sé...
 
Michael Dobbs nella vignetta del nostro caricaturista.
 
Questa volta, il buon vecchio FU – che di nuovo arriviamo ad odiare con tutti noi stessi, ma pure ad ammirare, fino a sorprenderci, maledizione, a parteggiare di nuovo per lui – ci rivela un po' più di sé, del suo intimo, mostrandosi vulnerabile e caduco... ma per questo ancora più determinato ed implacabile, più manipolatore e spietato.

Pure i rapporti con sua moglie cambiano – e questa, in realtà, muta inspiegabilmente il suo nome: non più Mortima, ma Elizabeth... why? Mistero... – si fanno più affettuosi, aumenta la complicità. Si parla persino di amore, e pare amore vero, diamine, quello di una bella coppia consolidata! Insomma, questa Elizabeth sembra molto più simile – seppur non altrettanto brillante – alla Claire della Serie Tv!

Però di Claire, qui, ce n'è un'altra, il personaggio femminile che ho preferito in questo tomo. Per la sua ambizione, per il modo stesso in cui vede Frank, per i compromessi che fa con se stessa e che poi... Non svelo di più. Ma l'ho apprezzata tanto, e mi sono persino fatta coinvolgere nei suoi afflati sentimentali, forse perché sono tutt'altro che romantici e tutt'altro che insistiti, più improntati alla praticità che ad altro...

E poi, oltre agli intrighi politici, qui abbiamo parecchia azione! Non che mi attragga di per sé più di tanto, ma nel contesto sta davvero bene e mi ha portata a divorare le ultime duecento pagine con una voracità discreta...

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