BATMAN
ATTRAVERSO LO SPECCHIO
di Bruce Jones e Sam Kieth
Generalmente,
a parte i fondamentali (“Il Cavaliere Oscuro”, “Arkham Asylum”,
“Kingdom Come”, “Marvels”, etc.) non sono una grande
consumatrice di fumetti supereroistici, ma questo... questo è
irrinunciabile!
Intanto
per i riferimenti ad “Alice attraverso lo specchio”, da sempre
uno dei libri che considero più significativi, e poi per i disegni
di Sam Kieth: coloratissimi, caricaturali, multiformi, esagerati,
ipertrofici... In una parola: miei, ossia perfetti per me!
E
dunque l'ho comprato, constatando che la storia è assolutamente
all'altezza, nonostante qualche indugio, e si sforza di essere
introspettiva e intima, approfondendo le presunte fragilità di
Batman, inserendo all'uopo un altro doloroso trauma nella sua già
travagliata infanzia, peraltro risolto – parzialmente – in modo
positivo, tramite la rielaborazione fantastica.
Naturalmente
c'è pure l'elemento thriller/giallo, con l'immancabile omicidio
misterioso, e una spruzzata di poesia, il tutto annegato
(mirabilmente) in un favoloso trip psichedelico.
Ed
è proprio questa dimensione, propria del romanzo di Carroll, a
cavallo tra onirico e lisergico, a fornire il vero motore della
miniserie, a renderla peculiare e imprevedibile, divertente e
straordinaria.
Ma
pure fiabesca, disturbante, con autentici momenti di inquietudine e
gradevoli cambi di registro.
Buffa,
talvolta, soprattutto grazie al Robin di Dick Grayson...
In
sostanza, dunque, un fumetto interessantissimo, fedele al personaggio
di Batman, ma anche alle suggestioni di Alice attraverso lo Specchio
(e, a conferma di ciò, chi chi può interpretare il cattivo di
questa amena vicenda se non il Cappellaio Matto, già supercriminale
e protagonista carroliano?), imperdibile per i fan sfegatati, ma
godibile anche per i lettori stra-saltuari, come me, che si limitano
a simpatizzare con l'eroe più oscuro della DC.
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