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martedì 10 novembre 2015

Una spruzzata di poesia

BATMAN ATTRAVERSO LO SPECCHIO
di Bruce Jones e Sam Kieth


Generalmente, a parte i fondamentali (“Il Cavaliere Oscuro”, “Arkham Asylum”, “Kingdom Come”, “Marvels”, etc.) non sono una grande consumatrice di fumetti supereroistici, ma questo... questo è irrinunciabile!
Intanto per i riferimenti ad “Alice attraverso lo specchio”, da sempre uno dei libri che considero più significativi, e poi per i disegni di Sam Kieth: coloratissimi, caricaturali, multiformi, esagerati, ipertrofici... In una parola: miei, ossia perfetti per me!
E dunque l'ho comprato, constatando che la storia è assolutamente all'altezza, nonostante qualche indugio, e si sforza di essere introspettiva e intima, approfondendo le presunte fragilità di Batman, inserendo all'uopo un altro doloroso trauma nella sua già travagliata infanzia, peraltro risolto – parzialmente – in modo positivo, tramite la rielaborazione fantastica.
Naturalmente c'è pure l'elemento thriller/giallo, con l'immancabile omicidio misterioso, e una spruzzata di poesia, il tutto annegato (mirabilmente) in un favoloso trip psichedelico.
Ed è proprio questa dimensione, propria del romanzo di Carroll, a cavallo tra onirico e lisergico, a fornire il vero motore della miniserie, a renderla peculiare e imprevedibile, divertente e straordinaria.
Ma pure fiabesca, disturbante, con autentici momenti di inquietudine e gradevoli cambi di registro.
Buffa, talvolta, soprattutto grazie al Robin di Dick Grayson...

In sostanza, dunque, un fumetto interessantissimo, fedele al personaggio di Batman, ma anche alle suggestioni di Alice attraverso lo Specchio (e, a conferma di ciò, chi chi può interpretare il cattivo di questa amena vicenda se non il Cappellaio Matto, già supercriminale e protagonista carroliano?), imperdibile per i fan sfegatati, ma godibile anche per i lettori stra-saltuari, come me, che si limitano a simpatizzare con l'eroe più oscuro della DC.

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