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martedì 3 novembre 2015

Il Galateo del delitto


GREEN MANOR
di Fabien Vehlmann e Denis Bodart
 
 
Davvero imperdibile, sia per la lussuosa edizione antichizzata (con tanto di segnalibro in stoffa), sia, e soprattutto, per i suoi contenuti, appartenenti al genere “Galateo del delitto”...

Come ho già ridetto e ripetuto, il Giallo non è la mia passione (ma solo il mio colore preferito), tuttavia questi sedici brevi e fulminanti raccontini sono di una tale sagacia che penso possano entusiasmare qualunque palato!

Alcuni sono davvero originali, altri meno, ma riescono a risultarlo ugualmente a prescindere dalla trama grazie ai continui cambi di prospettiva e ai finalini a sorpresa, per tacere delle molte disquisizioni sopra le righe.

Sinceramente, dei finalini, sono riuscita a prevederne a malapena due, e solo dopo svariate pagine, nel senso che per farcela sono prima dovuta entrare nell'ottica...

Si consideri, però, che li ho letti tutti di seguito, quindi se si riesce, invece, a centellinare, è possibile che possano apparire persino più stupefacenti.

D'altro canto, tuttavia, è difficile trattenersi perché uno tira l'altro, come le ciliegie.

Ci sono anche un po' di riferimenti ai gialli classici, una comparsata di Conan Doyle e svariati ammiccamenti, che probabilmente io ho colto solo in parte, quindi presumo che per un amante del genere la faccenda risulti ancora più gustosa.

Ad ogni modo, il traît-d'union delle varie trame (a parte la trascurabile cornice) ruota, appunto, attorno a Green Manor, dove vengono abitualmente a convegno distinti (e spesso un po' folli) gentiluomini per conversare di delitti... E dunque dove potevamo essere se non nell'Inghilterra di fine 800?

I toni, nonostante le morti frequenti, sono leggeri, ironici, sornioni e il lettore, volente o nolente, a dispetto dello sfondo pseudo-drammatico, si ritroverà spesso il sorriso sulle labbra.

In questo anche i disegni (efficacissimi) aiutano, oltre a dare all'opera una patina in più, in parte vintage, in parte adorabilmente beffarda...

Anche per i non amanti della Nona Arte.

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