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mercoledì 6 luglio 2016

Da la Bibbia all’Iliade, a La Divina Commedia…

DIARIO MINIMO
di Umberto Eco


Una raccolta di scritti fulminei, brevissimi, redatti, all’incirca, tra gli anni 60 e 70, ma sempre attuali, all’insegna dell’ironia e dell’ammiccamento, tra il divertissement, il saggio, la notazione e la parodia…
Imperdibili!
Si comincia con Nonita, che occhieggia a “Lolita” di Nabokov (Humbert, Humbert…), invertendone i canoni, si continua con la Fenomenologia di Mike Bongiorno (all’epoca, anni 60 circa, all’apice del successo), ossia alla fenomenologia del mediocre, cui però tutti ambiscono, che invidiano, osannano, ammirano… Proprio perché è quel che è! Si procede con l’Elogio a Franti, il cattivissimo ragazzaccio di “Cuore” di Edmondo de Amicis, finalmente visto da una prospettiva inedita, e si conclude – alla grande – con le sganasciosissime Dolenti Declinare (rapporti di lettura all’editore), ove vedremo bocciare, sovente senza possibilità di appello, i capolavori della letteratura mondiale, in quanto – ahimè – impubblicabili…
Da la Bibbia all’Iliade, a La Divina Commedia…
Solo che in mezzo c’è di tutto, questi sono solo i brani che ho prediletto io… Ma, per dire, pure la recensione di “Lady Chatterley” è uno spasso, così l’articoletto su “I Promessi Sposi” di Joyce…
Un libro colto, dunque, ma anche scherzoso, ameno, il cui segreto è conoscere l’argomento e i riferimenti, altrimenti si rischia di smarrirsi…
Ma anche di incuriosirsi e scoprire nuovi appigli intellettuali, perché, si sa, l’ignorante non è tanto chi non sa, ma chi non vuol sapere…
Ebbene?
Non mi resta che recuperarmi il Secondo Diario Minimo, e, già che ci sono, portarmi avanti con “La bustina di Minerva”…

Per solleticare la pancia e il cervello!

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