DIETRO
LA PORTA TURCHESE: POSTFAZIONE
Ho
due scuse per questo riciclo spassionato: la prima è che sono
particolarmente stanca, la seconda è che non è facile scrivere i
post in anticipo, perché ciò implica il dover incedere alla cieca…
E già io sono miope!
Ad
ogni modo, riporto senza vergogna la postfazione che ho piazzato in
fondo al volumetto (la mia, non quella di Rheya e Ligeia) sia in
quanto necessaria, sia perché sono veramente distrutta e così mi
risparmio un post…
“Ho
concepito questa come una trilogia e “Dietro la Porta Turchese”
come il suo capitolo finale.
Lungo
il cammino, tuttavia, mi sono accorta che non lo è.
Un
po' perché, nonostante in principio avessi stabilito così, mi
sembra una crudeltà non assistere a quello che deve accadere. Un po'
perché ho ancora un paio di briscole da giocare (tenute in serbo sin
da “Corpi Nudi”, ma che poi non hanno trovato il momento giusto
per saltar fuori).
Il
motivo più importante, però, è che non riesco a lasciare la Costa:
la storia va espandendosi e mi sembra di avere un sacco di cose
ancora da raccontare... Ho in mente il futuro di molti personaggi,
colpi di scena, agnizioni, decessi, e ci sono questioni che vorrei
approfondire, fili rimasti in sospeso...
Qualcosa
sul blog avevo già anticipato, ad ogni modo, ecco il programma:
Intanto,
rifletterci.
Ho
un altro romanzo in cantiere, che nulla c'entra con l'opera in
oggetto. E poi sto lavorando ad una seconda antologia di Raccontini
Malati...
A
quel punto (ma nulla è certo quando si parla di ispirazione) tornerò
sulla Costa... E vorrei dedicarmi alla redazione de “Il Terzo
Taccuino” (il protagonista sarà il figlio del Sindaco di Dulac,
Roque Guismond) e successivamente andare avanti con la battaglia
finale...
Questo
dovrebbe essere l'ultimo volume.
Ancora
due, dunque. Una pentalogia.
A
meno che pure la Setta di Adonai decida di far sentire la sua voce in
un tomo a se stante...
Vedremo.
Omaggi
e felicità.”
Bau!!!
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