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lunedì 4 luglio 2016

Una ventata di aria nuova

IL TRONO DI SPADE VI


Per quel che mi riguarda, la stagione più bella di tutte!!! Perché va avanti, chiude un sacco di nodi, è rapida al massimo e accadono un mucchio di cose pazzesche!!!
Come lo scorso anno, dopo che si è svicolata dalla traccia narrativa dei romanzi (che venero, ma cui preferisco una ventata di aria nuova), non ho nemmeno resistito al ritmo del doppiaggio e mi sono gustata la versione originale: i sottotitoli mi fanno ammattire, ma, davvero, aspettare era inconcepibile!
E dunque?
E dunque ho provato l’intera gamma delle emozioni umane, condensate ed esaltate in dieci straordinarie puntate, che non danno tregua, e , di tanto in tanto, fanno persino ridere (domani mi produrrò in una carrellata dei momenti che, nel bene e nel male, mi sono rimasti più impressi).
La grande novità è che questa volta il copione non è scritto da Martin, il quale ha solo fornito una sorta di canovaccio, ma dagli autori televisivi…
E si vede… Il sadismo c’è, però tocca solo fino ad un certo punto i personaggi “storici”, ma soprattutto non si ha più la sensazione di un destino cieco e beffardo che governa su tutto: si intuisce un disegno, dietro agli eventi, e molti più equilibri di quanti non ce ne siano stati finora. Quando si muore, ormai, non è più per capriccio del caso, ma per una ragione. Un pregio?
Solo a livello superficiale, solo dal punto di vista degli spettatori massificati…
La faccenda, infatti, risulta così – per la prima volta – prevedibile, si intuisce dove si debba andare a parare e il realismo ne risente…
Questo non nuoce – per ora – alla bellezza dei personaggi, al pathos del racconto, o all’epica… E ci sono alcune scene di una sfavillante grandiosità… Ma se ora guardo a ritroso mi sembra di aver perso qualcosa, se guardo al futuro, invece, mi sembra, almeno a grandi linee, di poterlo intravedere, cosa che prima non mi era data.
E allora, che ho da starnazzare che la VI stagione è la più bella?
Perché sono emotiva, passionale e ancora scossa dai brividi, e perché resta la verità che ho affermato all’inizio: dal punto di vista di questa lettrice, meglio qualcosa di nuovo e diverso, senza fondamenta, che la pedissequa trasposizione di quanto è già stato vissuto, per giunta tanto di recente, per giunta senza che arrivasse ad una conclusione…
Finalmente la storia va avanti e conosciamo altri personaggi stupendi (come la piccola, coraggiosa Lady Mormont), mentre altri, insopportabili, si levano di mezzo! Altri ancora (come Arya, Tyrion o Daenerys) diventano chi dovevano essere… Benché, certo, ci siano pure dei voltafaccia schizofrenici (poco credibile che Sansa, da sottomessa damigella piagnucolona, diventi, inseguito alle violenze e torture inflittele da Ramsey Bolton, una sorta di furia vendicatrice…).

Perciò, sì, questa è una stagione imperfetta, lontana, sotto molti versi, dai canoni iniziali e da quella che è una delle caratteristiche più pregnanti di questa saga (l’imprevedibilità e la casualità del divenire)… ma così dolce mi è stato naufragar in questo mare, che non ora non posso che inneggiare a Westeros, a Essos, e al Trono di Spade!!!

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