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venerdì 22 luglio 2016

L'arte della demonizzazione

POKEMON GO

Ci sono stati i film dell’orrore, Dylan Dog… persino Ranma ½. Adesso è il turno di Pokémon Go. Ma io sono stufa, odio le demonizzazioni, e ritengo sia opportuno finirla di scaricare sull’immaginazione l’inadeguatezza propria e dei propri figli cerebrolesi, ed iniziare a responsabilizzarsi.
E’ stato MPM a sottopormi il servizio di Rai 1 dedicato all’argomento, tanto più che a me, di per sé, non interessano né i videogiochi, né le app per i cellulari, né tantomeno i Pokémon (sebbene, lo ammetto, le prime due serie animate le avevo vistucchiate, so canticchiarne le sigle, e ho pure giocato alle carte per intrattenere il mio ex cuginetto piccolo. Ex perché ormai è più alto di me di almeno una testa abbondante e diversamente occupato).
Il servizio in oggetto, tuttavia, è volutamente sviante, e va detto.


Tralasciamo le bestialità linguistiche tipo Pòcball (che quasi possono essere considerate solecismi) e concentriamoci sul sottotesto alla base del servizio… ma come stiamo? Incolpiamo un videogioco della scemenza della gente? Mamme non lasciate giocare i vostri figli con i Pokémon perché per colpa loro la mia bambina (di cent’anni) è finita sotto un’auto?
Se mia figlia viene investita perché è distratta non è per i Pokémon, ma per il suo scarso buon senso e la sua inesistente educazione stradale! La prossima volta chi accuserà? Una foto? Una mail? Un passerotto?

Zubat in volo per Alassio

In quanto poi a chi cerca Pokémon nei cimiteri è un fatto di creanza e sensibilità, che evidentemente non tutti hanno, ma non può essere imputato a Pikachu & friends! Non è giusto! E’ come per Internet: può essere un valido diffusore culturale, come un triste strumento di appiattimento mentale, dipende dall’uso che se ne fa.

Una delle "prede" di Fabio

Bisogna che ci responsabilizziamo noi, non che demonizziamo strumenti e immaginazione. E’ quest’atteggiamento diseducativo e infondatamente autoassolutorio a fare più danni, e diviene vieppiù fastidioso quando ad assumerlo sono i mezzi di informazione che, così facendo, assecondano e incrementano tendenze sbagliate. E ciò anche a voler soprassedere elegantemente su montaggi sleali e osservazioni qualunquistiche…
Senza contare che non mi sembra che il fenomeno sia circoscritto ai bambini… Da quel che vedo in giro spopola anche fra i cinquantenni! Non capisco come sia possibile, ma questo è irrilevante. De gustibus non disputandum est. Ad ogni modo, meglio Pokémon Go della Tv spazzatura o della mania per i gossip…

La Monalda del MPM

E, siamo onesti, se l’inseguimento dei mostri avviene in un prato può essere divertente e salutare per tutti!

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