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mercoledì 3 agosto 2016

Bilancia il male con il bene

LA LISTA DI SCHINDLER
di Thomas Keneally


L’ho letto mille anni fa, ma ricordo che mi era piaciuto e mi aveva chiarito alcune cose che nel film di Spielberg avevo intuito ma senza certezza (ad esempio, la questione della bimba con il cappotto rosso), permettendomi di approfondirne altre e rendendo ai miei occhi la figura dicotomica del protagonista ancora più sfumata e affascinante.
La trama la conoscono tutti, quindi glisso.
Dico solo che alla pellicola ho preferito il romanzo, sia perché in generale lo prediligo come mezzo, sia perché nel complesso mi è risultato meno patinato, più genuino, più autentico e sincero, e, anche se in alcuni passaggi è più vivido e cupo, mi ha dato l’impressione di esserlo meno, per il semplice fatto che, per sua stessa natura, il libro è rispettoso dei tempi dei miei stati d’animo e non mi impone una visione lunghissima e soffocante, che mi sopraffà.
Il romanzo, poi, ci consente di osservare meglio le storie degli altri personaggi, incluse le più fugaci, di individuarle e comprenderle meglio, intessendo un affresco più vasto. Ci offre maggiori dettagli storici e ci permette, in sostanza, di apprezzare la vicenda in modo più completo, a tutto tondo.
L’inizio è lento, ma presto diviene coinvolgente, unendo i pregi tipici di un best seller (scorrevolezza, forte connotazione dei personaggi) con quelli di un’opera impegnativa (ad esempio la molteplicità di sfumature), in primis sotto il profilo emotivo. Arriverà a commuoverci, com’è naturale, ma prima susciterà il nostro stupore e la nostra indignazione.
Si potrebbe obiettare che sull’Olocausto si è già raccontato tutto, che come tema ormai è inflazionato… Ma non è così, tanto più che la trama, oltre ad essere ispirata ad una storia vera, oltre ad essere originale e vantare un punto di vista inedito e multiforme, bilancia il male con il bene, dà e toglie, e talvolta ci sembra che segua un disegno più grande, altre ci pare che proceda di pari passo con il fato, casualmente… Più spesso ci restituisce qualcosa che nelle pagine precedenti ci era stato tolto, o addirittura strappato via.

Intenso e profondo.

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