NIENTE
E COSI' SIA
di Oriana Fallaci
Non
è il suo primo libro che leggo, ma il primo, “Lettera ad un
bambino mai nato”, risale a cento anni fa e non era stato seguito
da altri.
Mi
era piaciuto, più per contenuti che per stile, ma non entusiasmato
(probabilmente ero troppo giovane e acerba per apprezzare).
Ecco
perché “Niente e così sia” è stato una folgorazione.
Trattasi
di un reportage sulla Guerra nel Vietnam, ma, pur non essendo
romanzato, ha un grande spessore narrativo per via di digressioni,
riflessioni e parentesi.
Si
potrebbe crederlo ruotare attorno ad un argomento ormai datato, ma la
verità è che il Vietnam è pura occasione.
Le
vere questioni qui dibattute sono la vita, la morte, il loro
significare, la guerra e il mistero intrinseco dell'uomo. E sono
dotate di una tale universalità da rendere quest'opera
intramontabile.
I
nostri sentimenti oscillano: c'è l'orrore, lo smembramento di corpi,
sentimenti e famiglie, la sofferenza, ma ci sono anche gli ideali e
la struggente umanità. Poi gli ideali crollano e ci restano
interessi economici e giochi di potere. Lo sdegno e la rabbia e la
frustrazione. E tuttavia ci rimane la forza di commuoverci per le
imprese dei singoli, che talvolta quasi non hanno nome e sono pregne
di poesia e di bellezza. E infine comprendiamo che persino coloro che
ci appaiono come vacui meccanismi dell'ingranaggio non hanno una
dimensione barbara e univoca, e in fin dei conti non ci sentiamo di
giudicare più nessuno.
Quello
che ci viene regalato è dunque un percorso di crescita interiore,
che però ustiona la pelle. Quella di una persona intelligente e
sensibile, ma anche fortemente sentente, che ci colpisce per tensione
intellettuale ed emotiva e che, per sua stessa indomita natura, non
può accontentarsi di risposte facili.
E
così ci travolge, per forza espressiva ed enegia, per incisività e
dolore, poiché non solo ci narra, ma si inserisce nei fatti, li
forgia e ne diviene parte, motore, facendosi carico di ogni gravame
su di sé.
Un'esperienza
che ci arricchisce immensamente e che ci eleva al di sopra di noi
stessi imponendoci una dimensione trascendente.
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