SCREAM
QUEENS
Si
parte in quarta, ma poi si incespica: la serie diventa davvero troppo
sopra le righe e sfiora il ridicolo, risultando sempre godibile, ma
assai poco convincente... Questo alla quinta puntata (dove al momento
sono rimasta), quindi chissà che nel prosieguo la faccenda non torni
a migliorare.
Ad
ogni modo, è da vedere!
Nasce
sulla scia di “Scream” di Wes Craven ed è ambientata
all'Università, concentrandosi, in particolare, su una confraternita
femminile. E anche qui abbiamo il sangue che sprizza, le fighette e
il serial killer mascherato (che forse non è uno), sia pure con il
look rinnovato, solo che... buttiamo tutto sul demenziale andante!
Ogni
cosa è caricaturale, esagerata, grottesca, perversa e il più
possibile politicamente scorretta. Inorridiamo – volutamente e
godutamente – più a livello psicologico che per il gore, che
tuttavia non manca e spesso è creativo, parodizzando l'horror in
generale. In questo senso la serie merita il nostro plauso, e ci
provocherà persino qualche allegra risata: grazie soprattutto alle
protagoniste, che – con qualche rara eccezione – sono egoiste,
fatue, viziate, antipatiche e cattive fino al midollo, senza
redenzione.
Da
notare, inoltre, il cast, da leccarsi le dita: intanto c'è Jamie Lee
Curtis, strepitosa nei panni del Decano dell'Università,
padronissima del ruolo, divertita, e capace di rubare la scena a
chiunque; la bella Emma Roberts, ancora più spietata che in American
Horror Story; la brava Abigail Breslin e quella povera cofana di Lea
Michele, che, almeno nelle prime puntate, è finalmente conciata in
armonia con il suo aspetto sgraziato, risultando così meno stridente
e fastidiosa...
Insomma,
non un capolavoro, ma un'opera fresca, con una sua personalità,
ammiccante e leggera, sicuramente più interessante della Serie Tv di
“Scream”, che invece non è che un pallido aggiornamento in salsa
diluita dell'omonimo di Wes Craven (ma MPM non sarebbe d'accordo).
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