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lunedì 13 febbraio 2017

Fantascienza senza limiti

DIRK GENTLY – AGENZIA DI INVESTIGAZIONE OLISTICA


Otto episodi: divertimento assurdo, rocambolesca immaginazione, dialoghi spettacolari.
Tratto dai romanzi di Douglas Adams (quello di “Guida Galattica per gli Autostoppisti”, per capirsi, di cui “Dirk Gently” replica lo spirito), ne esalta l’esplosiva freschezza e la verve fantasiosa, risucchiandoci in un meraviglioso loop temporale con più morti (e più creativi) che in un film di Tarantino… Ad esempio? Per mezzo di uno squalo martello. Nella suite di un albergo. Senza acquario. 
In altri termini: fantascienza senza limiti, votata allo spasso, ma coerente e ben congegnata, che non lesina sulla violenza e l’azione, e in cui, con il procedere degli episodi, il ritmo si fa sempre più incalzante.
In apparenza ci vengono presentate diverse sottotrame con pochi contatti tra loro… in pratica, però, tutto è connesso e l’intreccio è un tripudio di incastri, garbugli e meraviglie.
Anche se, la cosa migliore, sono proprio i personaggi.
In primis lui, Dirk Gently: scanzonato, eccentrico, irresponsabile, con adorabili tendenze di tipo sociopatico, ma non privo di fragilità emotive, e ciò per merito non solo del retaggio di Adams, ma soprattutto dell’attore che lo interpreta, Samuel Barnett, che riesce a conferirgli grande spessore, oltreché che infantile tenerezza e un tocco di delicata ingenuità. 
Poi Todd/Elijah Wood, in continua evoluzione. E pensare che nei panni di Frodo, Elijah non mi piaceva: qui, invece, è fenomenale, così eternamente spaesato e (in principio) vile, nevrotico e compassato, perfetto contraltare di Dirk… 
Tenerissima Amanda (Hannah Marks), affetta da una malattia pazzesca, la pararibulite, che le provoca allucinazioni semi-ingovernabili, e i vampiri psichici, che pure lì per lì sembrano solo degli spostati ex giovani con tendenze delinquenziali. E poi Bart (Fiona Dourif), che ci regala alcune fra le scene più belle, godibili e allucinanti…
In più ci si fa un mucchio di risate!!! Non sorrisi, non risatine! Risate vere, da lacrime agli occhi, con qualche sfumatura gioiosamente demenziale!


P.S.
Esiste pure la versione a fumetti… Ho letto il primo volume, edito da Saldapress. Piacevole, spumeggiante, ma apparentemente non c’entra più di tanto con la Serie Tv: altra avventura, altri protagonisti. Solo Dirk rimane, ma è diverso, persino sul piano fisico (credo che rispecchi la versione inglese della Serie, mentre quella di cui parlo è il remake americano), ma è comunque interessante scoprirne altre declinazioni…


P.P.S.
Pare però che, anche in tal senso – romanzi, serie americana, serie inglese, fumetti – tutto sia connesso!

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