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martedì 7 febbraio 2017

Un meraviglioso fascino vintage

IL TALISMANO DELLA FELICITA’
di Ada Boni


A casa mia, sin da quando ero un’implume fanciullina, è sempre stato chiamato semplicemente “Il Talismano”, come se fosse un manufatto magico o contenesse qualche segreto oscuro, fatto glifi e caratteri perduti.
In realtà è un libro di ricette, bello corposo, i fogli bruniti, la copertina blu, alcune pagine strappate (tanto che non riesco a trovare né casa editrice né anno di pubblicazione), la copertina malamente scotchata e poche foto raminghe.
Però il Pater (il vero cuoco di casa), che i libri di ricette si diverte a collezionarli (possiede altresì volumacci disgustosi che sembrano film dell’orrore a base di suggerimenti per utilizzare viscere e frattaglie), l’ha sempre stimato alla stregua di una Bibbia del settore, della serie: qualunque cosa tu debba preparare, in qualunque modo, cercala sul Talismano: c’è tutto.
Io non ho l’animo cuciniero (ho l’animo goloso da divoratrice scansafatiche) e non l’ho mai considerato.
Ma poi l’ho sentito citare dalla Valentina di Crepax.
A quel punto una leggiucchiata è diventata doverosa.
Non sono razzista con i libri di ricette, in fondo posso considerare anche loro, sempre libri sono, e hanno il pregio di farmi sognare senza ingrassarmi.
Questo, poi, oltre a rammentarmi l’infanzia, si fregia anche di un meraviglioso fascino vintage, nonché di un’incommensurabile varietà di piatti (consta di più di mille pagine).
Non solo compaiono cosette buffe, quali il braciato, i lardelli, il mascherpone e la pollastina; non solo elenca cibi misteriosi quali la pagliata, la galantina, la ghiaccia e la principesca, ma sfoggia pure uno stile aulico, elegiaco, persino, che resta pratico e colloquiale, ma che presenta impennate materne e note sfiziose, consigli e vezzeggiativi sensuali, mescolandoli a spiegazioni, chiose e precisazioni, sempre di cucina, ma magari attinenti al costume o al buon mangiare.
Per esempio, prima di illustrare come servire i fagioli, si sente in dovere di ammonirci: “sono tra gli alimenti vegetali più gustosi e più ricchi di sostanze nutritive”.  Oh, ben gentile! Grazie per l’informazione, viene da rispondere.  
Per giunta lo stile è di una fluidità unica, da gran romanzo classico, farcito com’è di amene espressioni tipo “in modo da avere una pasta molletta” (si veda la pinza alla Bertoldese, ossia un dolce natalizio del Bolognese, a base di cacao in polvere, fichi secchi e zibibbo macerato nel rum).
Insomma, uno si pensa di sfogliare un libro di ricette, invece no! Invece trova poesia e ammiccamenti arguti, emozioni autentiche e il sapore della vita!
Se mai deciderò di dedicarmi seriamente all’arte culinaria, mio sarà “Il Talismano della Felicità”…  Stupendo, e azzeccato anche nel nome!!!
O magari, perché no, sarà il mio prossimo libro di lettura…

P.S.
Da una rapida ricerca su Internet, ecco che ho trovato:
"Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio." Ada Boni così iniziava, quasi settanta anni or sono, la dedica alle lettrici in una delle prime edizioni de "Il Talismano della Felicità" manuale di cucina, che raccoglieva in maniera ordinata e sistematica tutte le ricette da lei pubblicate, sin dal 1915.
Edizioni Colombo


Purtroppo il libro che gira dai miei comincia a tradimento a pagina nove…

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