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lunedì 20 febbraio 2017

Sprazzi di luce e di ombra

PAROLE
di Antonia Pozzi


E’ un libro che mi ha regalato Gian. E ne sono lieta, perché non conoscevo questa sensibile poetessa dalle mille fragilità, morta suicida all’età di ventisei anni...
Non posso dire che mi faccia uscire di testa come Dylan Thomas o Blake, trovo la sua personalità un po' esasperata, troppo legata ad amori sventurati e ad insicurezze di fondo, ma di certo l'opera mi piace: regala immagini preziose, piene di fiori stracolorati, di contrasti e di tensioni irrisolte.
Forse Antonia non è una “ladra di fuoco”, ma di sicuro ha buon gusto, un cuore enorme e pieno di aspettative, sa come catturare sprazzi di luce e di ombra, e lo fa in modo semplice, immediato, che la preserva dall'invecchiamento della lingua. Al contempo sa essere elegante, originale, delicata e non priva di raffinatezza intellettuale.
I componimenti sono brevi, ma non lapidari, e percorsi dalla sofferenza a più livelli. Oltre a quel che direttamente emerge, infatti, legato al momento o all'occasione, si percepisce una corrente di angoscia più profonda e dolorosa, sottile, ma incessante, esistenziale, che si annida  tra gli spazi bianchi e vi germoglia. 
“Parole” raccoglie tutte le sue poesie, è completa di appunti biografici e attenta sotto il profilo filologico. Di norma io non amo soffermarmi su commenti e introduzioni, ma in questo caso credo sia necessario, perché nella vita di quest'autrice si nasconde la cifra del suo canto. Nei suoi amori, soprattutto... Amori difficili, contrastati e a volte non corrisposti.  

Viene voglia di averla conosciuta, questa ragazza degli anni 30, di aver goduto direttamente della sua intelligenza, brillantezza e affetto, anche perché sembra proprio il tipo di persona che quando è amica, è amica per davvero.

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