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venerdì 24 febbraio 2017

Una storia vera

STORTURE BANCARIE


Questa è una storia vera, appresa da fonte diretta ed attendibile, ed è kafkiana quanto allucinante: 
Nell’anno 20XX la signora Y viene ingiustamente accusata di estorsione da una mitomane già nota al Tribunale.
Ciò nondimeno la Signora Y viene arrestata, deve affrontare il giudizio penale (non proprio un processino leggero, visto che la pena prevista è la reclusione da cinque a dieci anni, più la pena pecuniaria) e procacciarsi un bravo avvocato. 
Ci vogliono mesi di ansie e patimenti, ma fortunatamente la Signora Y viene assolta.
Il passo successivo è denunciare la mitomane per calunnia.
Passa altro tempo, la mitomane viene condannata e alla signora Y, costituitasi parte civile, viene riconosciuto un sostanzioso risarcimento che le viene pagato con assegno.
Evviva, la giustizia esiste!!!
La signora Y, però, l’assegno non riesce ad incassarlo.
Non perché sia scoperto, ma perché non è titolare di alcun conto corrente.
No problem, dice la signora, apro un conto corrente e ci verso su l’assegno.
Ma il problem c’è.
La signora Y non può aprirsi nessun conto: la Banca non glielo consente.
Nessuna Banca. 
Inutile provare in tre istituti di credito differenti come tentare in altre città.
La signora è bandita, bollata come indesiderata, e deve morire.
Perché?
La Banca non è tenuta a rivelarlo.
Quindi?
Quindi la signora Y si deve attaccare. Magari può incorniciarsi l’assegno in salotto e farci un bel quadretto.
A questo punto, uno degli avvocati che l’aveva difesa nel penale (e che non è ancora stato retribuito) si interessa della vicenda e, grazie a Dio, riesce a scoprire il motivo di tanta ostilità (che alla signora Y mai sarebbe stato rivelato).
Il motivo è un articolo di giornale del 20XX.
Un articolo di giornale, non un ordine del Magistrato.
L’articolo viene rammostrato all’allibito avvocato come se fosse una santa reliquia.  
E’ quello in cui si informa che la signora Y viene accusata – accusata, non condannata – del reato di cui sopra.
Ma la signora è stata assolta anni fa!!!, obietta l’avvocato.
Ah sì? Ma guarda! Solo che questo il giornale non l’ha scritto (oppure sì, e nessuno vi ha fatto caso).
E dunque?
Dunque speriamo che producendo la sentenza di assoluzione la Banca consenta alla signora Y di incassare il suo meritato assegno…
Però, gente, siamo davvero alla frutta!!!
Frutta marcia.

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