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venerdì 7 aprile 2017

L'ordinaria asperità del quotidiano

BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIE


Solo sette episodi, un cast stellare, una regia impeccabile... E mi piace pure la sigla, benché non abbia una di quelle musiche che spaccano. 
Il tema è quello dell'omicidio, ma non sappiamo perchè, seppur ci facciamo subito l'idea che si tratti di una di quelle storie di ordinaria follia in cui ad un certo punto la brocca trabocca per una sciocchezza. Ad ogni modo, cerchiamo di scoprirlo andando a ritroso, intervallando gli interrogatori della polizia a quel che è successo tempo addietro, un po' come in “The Affair”. Con la differenza che qui non ci sono tempi morti e che l'impianto è costruito assai meglio. E soprattutto con più personaggi e più sfaccettati: supermamme e superpapà, che già solo per questo sanno di ossessionati psicopatici con la mania del controllo e della competizione, visti dai più come sinonimo di vita perfetta e invidiabile, qui portata all'esasperazione (sono anche super-ricchi e super-belli e super-eleganti). E, naturalmente, edificata sulla menzogna. O meglio, su una coltre variegata di bugie e invidie.
Conosciamo quindi Madeleine, prepotente e litigiosa, che, a dispetto di tutto (incluso il fatto che sia interpretata da quella sgorbia mascelluta e antipatica di Reese Witherspoon) mi piace un mondo; la dolce e fragile Jane (la Shailene Woodley di Divergent), giovanissima e fuori luogo; la meravigliosa Celeste (Nicole Kidman), sposata con Perry (Alexander Skarsgard) e l'ambiziosa Renata (Laura Dern), insopportabile. Tutte madri di bambini in procinto di frequentare la pre-scuola... Ed è qui che capita qualcosa che condurrà all'omicidio, e che comincia con la piccola Amabella, figlia di Renata, che accusa Ziggy, figlio di Jane, di aver tentato di strangolarla...
Una Serie Tv incalzante, di qualità, intimistica e affascinante, che tiene viva l'attenzione con la trama thriller, ma che è godibile soprattutto per il modo in cui intesse l'ordinaria asperità del quotidiano, descrivendo, in particolare, il punto di vista delle protagoniste, molto diverse fra loro, estremamente femminili, e il modo in cui lottano per affermare se stesse in quanto madri e in quanto donne che solo madri non sono.
Ho promesso al MPM di non leggere il romanzo da cui questa Mini è tratta finché non avremo visto l'ultimo episodio, ma il libro di Liane Moriarty mi scruta dal comodino e non so per quanto ancora potrò resistere....

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