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lunedì 10 aprile 2017

Un tripudio di immagini

THE DEVIL – ATLANTE ILLLUSTRATO DEL LATO OSCURO
di Demetrio Paparoni


A tutti gli effetti un volume di arte. Sontuoso, seducente, forte di un tripudio di immagini e ottime riproduzioni che, come recita la copertina, viaggiano “da Giotto a Picasso, da Pollock a Serrano, dai Tarocchi ai Videogiochi” (certo, volendo fare i noiosi, sarebbe stata gradita una maggiore attenzione alla cultura Pop, e ai fumetti in particolare, ma, nel caso, le quasi quattrocento pagine del tomo non sarebbero bastate, richiedendone quasi il doppio, e comunque non si può negare che il volume sia attento altresì a suggestioni musicali o cinematografiche, oltre a quelle del mondo videoludico). 
Un libro, peraltro, assai suggestivo, che traccia, aiutato dalle fonti raffigurative più disparate (e talvolta inconsuete), un percorso stimolante, anche dal punto di vista storico-culturale.
L’argomento è appunto il Diavolo, ma visto nelle sue mille sfaccettature: come incubo o come tentatore, nell’ambito cristiano come in quello buddista, con rispetto o con dileggio, o addirittura in modo umoristico, illustrandone, al contempo, la poetica, multiforme e variegata, che spesso non è che un riflesso di noi, dell’Uomo e del suo sentire… 
Vengono dunque esaminate le continue metamorfosi che il Signore del Male subisce nell’immaginario collettivo, mettendone in luce ragioni e implicazioni, esaminandone le origini, le interpretazioni e i cambiamenti dettati tanto dalla sensibilità dei singoli artisti (Dante, Milton, Ernst, Dalì…) quanto da veri e propri mutamenti sociali ed epocali, come quelli provocati dal luteranesimo, dall’avvento del nazismo o dall’AIDS.
Il volume è perfetto dal punto di vista grafico (non solo in relazione alle immagini, ma pure a font e impaginazione, risultando chiaro e accattivante), interessante sotto il profilo contenutistico. A tratti ripercorre sentieri già battuti con linguaggio fluido e colloquiale, altre mette in luce aspetti inconsueti, inducendo a riflessioni di matrice antropologica o psicologica significative.
Un’opera di cui mi sono innamorata a prima vista e che, per quanto mi riguarda, ha colmato un enorme vuoto editoriale.
Difficile, infatti, reperire un testo equivalente, tanto più che non si limita a scandire delle tappe, ma fornisce vere e proprie elaborazioni, spiegando cause, concause e sotto testo di ogni passaggio.   
Ci voleva! 

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