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venerdì 28 luglio 2017

Il racconto come terapia

BATMAN: NOTTE OSCURA
di Paul Dini e Eduardo Risso


Sottotitolo: una storia vera di Batman. 
Che in un certo senso è esatto, in un altro no.
E' esatto perché è attraverso il personaggio di Batman e dei suoi molti villains che tutto viene filtrato, ripercorso, codificato e superato, esaminando quello che è il senso più autentico di scrivere le sue storie e, in parte, di vivere la propria esistenza di autore (e di persona). Nessuna finzione, dunque. Nessuna capacità superumana (nemmeno il superpotere di Bruce Wayne, ovvero i soldi), ma un avvicendamento di rivendicazioni, accuse, sensi di colpa, rimpianti, con i volti che ben conosciamo (più altri) e che qui assumono una valenza peculiare. Che più che all'immaginazione, ci fa pensare ad archetipi personalizzati, per quanto propri della cultura di massa, apparendoci familiari, dunque, ma anche diversi. Subdoli, insinuanti, emblematici. Su uno sfondo terrificante, ma vero. Sul quale la fantasia si infrange e, per un attimo, ci appare vuota, ingannevole, priva di contenuti. Almeno fino a che non comprendiamo. Che la fantasia non è mai vuota, ma è bellezza e speranza. Ed è indispensabile. 
Non lo è perché il protagonista non è Batman, ma l'autore, Paul Dini in persona, che ci racconta di una notte tremenda in cui è stato rapinato e pestato di brutto da due malviventi. E il racconto serve come terapia per metabolizzare il trauma, ma pure come chiarificazione nei confronti della propria esistenza, scelte, illusioni, specie in campo sentimentale.
Il quadro che ne esce, nonostante un palpabile autocompiacimento, è sincero e onesto, tanto che intenerisce. E al contempo riduce le distanze tra l'artista di successo e l'uomo. Che come tale è normalissimo, anzi, meno fortunato di altri. E che ha molti demoni da affrontare, non solo quelli derivanti dal delitto di cui è stato vittima.
Una storia profonda, dolorosa, intelligente. 
Una storia vera. Nel senso più puro e bello del termine.
Alla fine, non importa di chi sia, se di Batman o di Paul Dini.
Importa che venga raccontata.

P.S.
Ad un certo punto compaiono persino Sandman e Death di Neil Gaiman, seppur non  come proiezioni mentali.

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