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venerdì 7 luglio 2017

Vale la pena vivere?

IL MITO DI SISIFO
di Albert Camus


Un libro che ti segna, ti emoziona, come persona e a livello cerebrale. Un trattato sintetico e perspicace, non troppo difficile, che parla dell'esistenza e dell'uomo, e di quello che, secondo Camus, è l'unico problema filosofico veramente serio: quello del suicidio.
Il punto, è, infatti: vale la pena vivere, attesa l'assurdità della vita? Si badi che negare un senso alla stessa non porta necessariamente a rispondere di no...
E, infatti, secondo il nostro esistenzialista preferito (amo Sartre, ma “Il mito di Sisifo” a “La Nausea” – tra l'altro citata – fa un baffo), la soluzione c'è... e non è rinunciataria.
Non preannuncio la fine, dico solo che la condivido e che mi è piaciuta tantissimo. 
Per il resto, per essere un trattato filosofico, il testo è abbastanza semplice, sostanziale e di immediata comprensione, per cui lo dichiaro adatto anche a chi non avesse mai approfondito la materia.
Camus fa più riferimenti letterari (soprattutto a Kafka e a Dostoevskij) che filosofici (che ci sono, ma ci vengono illustrati con pazienza) e pare prendere il lettore per mano al fine di condurlo nei meandri dei suoi ragionamenti. Non si perde per strada, evita digressioni inutili, procede con metodo ed è sempre sul pezzo, che, di per sé, è davvero stuzzicante proprio in quanto ci riguarda tutti. 
La parte più impegnativa (che è anche la più bella) è la prima, in cui vengono posti e analizzati i termini della querelle. Nella seconda e nella terza, invece, gli stessi si  sviluppano ed affrontano in modo esemplificativo, procedendo per “casi” e attingendo a diverse fonti, fino a che scopriamo come riscattarci. 
Che cos'è, dunque, il Mito di Sisifo? 
Il riferimento, ovviamente, è alla mitologia greca, al figlio di Eolo e sposo di Merope,  fondatore e sovrano di Corinto, che, dopo la morte, è stato condannato “a far rotolare senza posa un macigno sino alla cima di una montagna, dalla quale la pietra ricadeva per azione del suo stesso peso”, come ci spiega il Nostro in appendice. Sisifo, dunque,  è il paradigma dell'uomo, condannato all'assurdo... 
Le conclusioni di Camus in proposito sono spiazzanti e logiche, articolate e dense, e comprendono corollari meravigliosi che invito tutti a scoprire.

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