LAGGIU', NELL'ABISSO
di Karl-Joris Huysmans
Avevo studiato Huysmans al Liceo come precursore del Decadentismo e autore del romanzo “À Rebours”, A Ritroso. Non immaginavo che potesse anche aver modellato l'immaginario demoniaco mondiale descrivendo per la prima volta una Messa Nera.
E, insomma, mi sono incuriosita.
Il romanzo, ultimato nel 1891, si legge volentieri, ha una struttura classica e, a tratti, didascalico-filosofica, con molti riferimenti a Gilles De Rais – noto per essere stato un valente condottiero al fianco di Giovanna D'Arco, come per essere stato identificato come il primo serial killer della Storia – e alla letteratura esoterica (non sempre ben documentati, come ci spiegano le note a fine di ogni capitolo, ma sicuramente suggestivi).
Per il resto, la trama prosegue con cautela, percorsa da sottili venature erotiche e svariate dissertazioni concettuali, quasi a voler giustificare quello che avverrà dopo, e in qualche modo, quasi dissociarsene. In effetti, la faccenda della Messa Nera, cui si giunge verso il finale, è un po' disturbante e assai disgustosa, e, in fin dei conti anche alcuni dei precedenti passaggi dedicati alle pratiche sadiche poste in essere da Gilles De Rais, dalla natura tormentata e dicotomica, lo sono.
Il linguaggio è raffinato, desueto, estetizzante, ma non inficia il piacere della lettura, semmai la rafforza, aggiungendo carattere alla scorrevolezza.
Segnalo, infine, che “À Rebours” viene citato, creando una sorta di continuità narrativa con il suo protagonista e la sua trama, almeno fino a che non si sprofonda, appunto, nell'abisso. L'orrore, tuttavia, è più che altro descrittivo, evocativo, parco di avvenimenti, eccettuata la partecipazione defilata alla cerimonia satanica e i riferimenti storici, comunque mediati dalle riflessioni del narratore.
Da riscoprire, se si amano i classici e se si ama l'horror, ma solo se non si è di spirito fragile e se non si è in cerca di vuoto sensazionalismo fine a se stesso.
Nessun commento:
Posta un commento