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lunedì 4 febbraio 2019

Un microcosmo mostruoso

 UNDERGROUND
di Haruki Murakami


Il sarin è un gas nervino classificato come arma di distruzione di massa.
Il 20 marzo 1995 è stato usato in forma liquida per l'attacco terroristico alla metropolitana di Tokyo ad opera della setta di Aum, provocando morti e feriti.
Murakami ha dunque raccolto queste interviste per far chiarezza, non tanto sugli eventi, quanto piuttosto sulle reazioni umane di chi vi era coinvolto. Come vittima (nella prima parte) o in quanto membro di Aum (nella seconda), non solo il giorno del dramma, ma anche nei periodi successivi.
Nonostante a volte risulti un po' ripetitivo – i fatti, necessariamente, sono sempre quelli – il volume è interessante e coinvolgente e, in un certo senso, riesce nella difficile impresa di far diventare vero un episodio di cronaca. Mi spiego: personalmente un evento di oltre vent'anni orsono, avvenuto in un altro continente, per quanto impressionante e spaventoso, mi appare come fasciato da una patina di irrealtà, almeno se lo leggo sui giornali o ne sento parlare su internet. Mi sembra lontano, remoto. E probabilmente me lo sembrerebbe anche se fosse accaduto oggi in Italia. Così no. A leggere i resoconti di chi lo ha vissuto sulla pelle no. Diventa vero, appunto. Specie perché vere diventano le persone intervistate, in quanto Murakami, prima di dar loro voce, ce le fa conoscere. E la tragedia si coglie così da tanti lati diversi, anche quando le testimonianze sono simili, nella sua immediatezza e nei suoi tremendi strascichi. E si finisce non solo per empatizzare, ma addirittura, in un qualche modo, per essere lì. Per vedere e sentire tutto mentre accade. 
E se la prima parte a tratti è dolce, coraggiosa, e dà forza, oltre che suscitare indignazione e dispiacere per chi è stato meno fortunato, la seconda impensierisce, atterrisce, sconcerta, talvolta rivelando percezioni contrastanti, risvolti abietti e  atroci. Anche riguardo alla Setta di Aum: per alcuni un paradiso spirituale, per altri un microcosmo mostruoso in cui si parla di lavaggio del cervello e tortura.
E alla fine quello che scopriamo è che la verità è molteplice, anche quando è una sola. 
E alla fine underground è la metropolitana, ma anche l'insieme di sentimenti e sensazioni oscure che viaggiano sotto la superficie degli uomini.

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