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giovedì 28 febbraio 2019

Sentimentaloide e tristanzuolo

A STAR IS BORN
di Bradley Cooper


Un film che mi ha lasciata un po' tiepidina, nonostante i numerosi pregi, e che, nel complesso ho trovato eccessivamente sentimentaloide e tristanzuolo (MPM sostiene che sia perché io sono agra), con tante svolte che si sarebbero potute evitare, se solo si fossero spese due parole di più e magari si fossero tenuti i piedi più aderenti a terra. E, sì, l'ho trovato un po' lentino, specie nella prima parte, e decisamente troppo lungo in generale (l'ho dovuto vedere in tre serate perché continuava a mandarmi in catalessi). Tuttavia... 
Tuttavia è realizzato bene, non si può negare, in quasi molti suoi aspetti. La trama, per quanto semplice e sbrodolante, non lascia indifferenti, ma soprattutto gli interpreti sono eccezionali (chi l'avrebbe mai detto? Non solo Bradley Cooper, ma persino, e forse di più, Lady Gaga, spendida al naturale, nella sua dolcissima asimmetria, di una radiosità celestiale... D'altro canto, però, altra sorpresa, Bradley Cooper canta meglio di lei e ha una voce più gastrica e melodiosa – in effetti la voce di Lady Gaga non mi pare sta gran cosa... A tratti mi suona persino un po' stridulina!), mentre la colonna sonora è godibile, ma non invadente. Inoltre entrambi i protagonisti, per quanto siano quasi l'incarnazione di uno stereotipo, riescono a conferire un tale spessore al loro essere se stessi, in tutta la loro trita prevedibilità, da risultare invece autentici, sofferti e vulnerabili, anziché banali. 
Tra i comprimari, infine, devo citare Sam Elliott, che ha poche scene, ma, quando compare, attira tutti gli sguardi.
Insomma, un film discreto, che, nonostante ci provi, si salva dall'annegare tragicamente nella noia, nel vacuo sentimentalismo e nell'effimero.

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