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giovedì 14 febbraio 2019

Sprazzi di tenebra degni di nota

CERIMONIA DI SANGUE
di T.E.D. Klein


Ci tenevo talmente a leggere 'sto mattonazzo, probabilmente attratta dall'argomento (sette sataniche), che alla fine ho ceduto – è fuori catalogo da anni – e l'ho comprato su e-Bay, con le pagine brunite e la copertina imperfetta.
Ebbene, non è un capolavoro, e nemmeno un capolavoro del genere horror. E' troppo lungo e scritto in modo funzionale, senza guizzi di bellezza, e senza scene o momenti che restino impressi nella memoria.
Tuttavia, non è neanche male. Lo stile, per quanto non brillante, dopo un po' ti avvolge nelle sue spire, e ti tiene compagnia in modo onesto e più che dignitoso. L'ambientazione rurale è affascinante e anche se la trama non spicca mai veramente il volo, si segue volentieri, senza troppi ristagni, un po' tremebondi e un po' curiosi. 
Le soggettive sono pessime, con un eccesso di aggettivi e di manierismi che si fa sentire. Ma i personaggi fanno simpatia, tutto sommato, e dispiace quando finiscono... come finiscono (sebbene...)! E poi ci sono un sacco di splendidi riferimenti letterari (soprattutto horror/esoterici, in particolare ad Arthur Machen) spesso in prospettiva critica, che, condivisibile o meno, aggiunge parecchio pepe alla storia. Inoltre, per quanto non fulminanti, ci sono diversi sprazzi di tenebra degni di nota. Specie quelli connessi ai rituali, di cui intuiamo – ovviamente – la portata malefica, ma che paiono innocui lì per lì, tanto da produrre, così, per sentimento del contrario, un apprezzabile senso di incombenza, di oppressione. Che ti porta a dubitare o a temere anche delle cose più irrilevanti.
Certamente si può vivere anche senza leggere questo romanzo.
Ma, la verità, è che quando l'ho terminato ne ho sentito la mancanza.
E non capita con tutti i libri.

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