LA QUINTA ONDA – L'ULTIMA STELLA
di Rick Yancey
E con questo si conclude la trilogia.
Che, lo ammetto, non mi ha fatta impazzire. Il primo romanzo è carino, contraddistinto dallo stile brillante e da buone trovate. Il secondo è di transizione: permette di approfondire la conoscenza dei personaggi, ma è parco di eventi e un po' noioso. Il terzo... beh, è migliore del precedente, ma, tutto considerato, avrei preferito fermarmi al primo. La fine non è male, e aumenta un po' il valore dell'opera, nonostante qualche tratto scontato, ma nel complesso non mi sono abbastanza legata né ai personaggi né alla vicenda.
Se assisto alla morte di qualche ragazzino, se altri sono in pericolo e potrebbero lasciarci le penne... ecco, non me ne importa niente. Non provo tensione, né sollievo, né altro. Sbuffo indifferenza.
La lettura non è faticosa, ma non mi lascia niente, e vado avanti più che altro per testardaggine, perché se inizio un libro devo finirlo.
Che poi, in realtà, Cassie mi è abbastanza simpatica, e pure Ringer. E Ben Parish/Zombie, quando sorride.
Ma non basta.
Perché non mi importa veramente di loro. Non sono coinvolta. Non partecipo delle loro emozioni. Soffrono, lottano, rischiano... Embè?
Mi sembra tutto troppo macchinoso, verboso, sterile, ma al contempo lo percepisco come superficiale. Eppure i pensieri dei protagonisti vengono indagati con attenzione... e quindi? E quindi non mi interessa.
Il problema è tutto lì.
L'autore si impegna, ci prova, dice tante cose, ne fa accadere altre, ma non riesce a conquistarmi.
Che cosa ho imparato? Che devo selezionare meglio gli Young Adults.
Nessun commento:
Posta un commento