Se ti è piaciuto il mio blog


web

venerdì 22 marzo 2019

Ombre più oscure

TONY & SUSAN
di Austin Wright


Dopo aver visto “Animali Notturni” (si veda il post del 14 giugno 2018), semplicemente dovevo leggerlo, forse per trovare nuovi echi, nuovi significati, ombre più oscure o più nascoste, e per verificare che non ci fossero sfumature psicologiche andate perdute.
Non ne ho trovate: il film è stato fedele ed esaustivo, ed, anzi, forse con qualcosa in più rispetto al romanzo, meglio calibrato, più “rotondo”.
Eppure ho preferito il romanzo, perché scandaglia e scompone di più (nonostante il finale meno efficace), e fa meno male, in quanto non ti impone i suoi tempi, ma rispetta i tuoi, incluso il diritto di interrompere la lettura quando hai bisogno di respirare aria pulita. E' vero, i particolari sacrificati nel film non sono essenziali, non aggiungono molto, e la pellicola ha abbastanza riverberi da non farne accusare la mancanza, anzi, come ribadisco, a livello di mera trama, ho trovato le scelte del film più azzeccate.
A salvare e a riscattare il libro è la prosa: splendida, persino nei momenti più bui, e inesorabile. La avverti come un coltello piantato nel fianco, ma al contempo ti pare ti illumini e ti faccia compagnia. Non importa se non riesci ad affezionarti ai suoi personaggi, se la partecipazione che provi per loro è solo incidentale. Inspiri comunque tutta la polvere della strada e assorbi in te ogni istante di smarrimento, di disperazione. A prescindere da come ti saresti comportato tu al loro posto. Lo stile di Wright ti seduce subito, ti incanta. Procede piano, ma non con lentezza, e ti avvinghia immediatamente, assorbendoti. Il film, invece, te lo devi guadagnare, ti affatica, ti devasta. Lo apprezzi alla fine, quando lo decifri. Il libro è magnetico tutto, e puoi rileggerlo più volte, amandolo ogni volta, sempre di più, a dispetto di ogni efferatezza, laddove invece riguardare “Animali Notturni” sarebbe impensabile, autolesionistico e quasi suicida.

P.S.
Il titolo mi sembrava banale, ma non lo è. Non quando si sa chi è Tony (il protagonista del dattiloscritto) e Susan (la ex dello scrittore, che legge il dattiloscritto). Allora si comprende che, rispetto ad “Animali Notturni”, “Tony & Susan” è solo più insinuante, più subdolo.

Nessun commento:

Posta un commento