Se ti è piaciuto il mio blog


web

giovedì 7 marzo 2019

Una morale di cui fare tesoro

FAVOLE A COLORI 
di Jean de La Fontaine


E che colori, visto che sono quelli di Marc Chagall, il pittore russo, naturalizzato francese! Intensi, fiammeggianti, vivaci! Non sempre, magari, li avrei scelti in quella successione, ma già da soli varrebbero l'acquisto del volume, per tacere della bella veste – come sempre – propria delle edizioni Donzelli, dalla qualità della carta alla spaziatura. Favole a colori, dunque, anche perché non si tratta di una pittura ogni tanto, ma di illustrazioni puntuali – nella loro sintesi astratta e sognante – volte ad interpretare ogni singola storia.
E, com'è logico, anche la selezione delle quarantatré favole (che presentano una nuova e più moderna traduzione) non tradisce: sulle tracce di Fedro ed Esopo, La Fontaine ci regala vicende buffe o divertenti, nella loro tragica crudeltà, smorzata (o rafforzata, a seconda dalla sensibilità di ciascuno) dai toni allegri e giocosi, che però, tra una mazzata e un decesso, propongono una morale di cui fare tesoro, nonché insegnamenti preziosi e non necessariamente banali, i quali, però, alla luce della vicenda narrata, risultano abbastanza immediati. 
In più i racconti hanno il pregio – non da poco, specie dopo la mattonata di Andersen – di essere brevi e trancianti, sfrondati di inutili orpelli, e per questo ancora più incisivi, acuti e saggi. 
E' vero, queste sono favole e non fiabe (quindi il paragone con Andersen è un po' azzardato e vagamente disonesto), ma costituiscono sul serio una ventata di freschezza, adatta a tutte le età. E così ritroviamo le più popolari (Il lupo e l'agnello, la volpe e l'uva...), al fianco di altre meno note, per tornare bambini, e per rispolverare, al contempo, con allegria, i nostri studi classici.

Nessun commento:

Posta un commento