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venerdì 6 marzo 2015

Il mio amico Gian


GIAN MARIA FERRARIS
 
 
Oggi mi sento particolarmente buona, e ho deciso di fare un regalo all'umanità!

Va beh, il regalo non lo faccio io, però io lo segnalo, da brava promotrice di cultura e di bellezza quale sono (Ha! Ha!).

Dovete sapere, infatti, che il mio Gian (mio nel senso che, insieme alla Scimmia, è il mio migliore amico) canta... Ma non come un comune mortale: la sua è una delle voci più potenti, meravigliose e belle che abbia mai sentito e ascoltarlo equivale ad avvicinarsi all'Assoluto, al Noumeno kantiano: non importa quanto tu sia barbaro e musicalmente ignorantello, Gian ti fa vibrare l'anima!

No, non sto esagerando, per quanto di consueto mi esprima con un linguaggio iperbolico! Non ci credete? Verificate! Perché, ehi, Gian è andato in sala di registrazione e ha inciso la sua voce per noi!

Naturalmente, sentirlo dal vivo è un'esperienza più trascendentale, ma anche così restano ferme le mie considerazioni!

 
Questo è il momento
 
 
Go the distance
 
Le jazz hot


Calling you


Nuovo cinema paradiso
 

(se il MPM non avesse provveduto a miracolare il collegamento con i suoi poteri tecnologici, basta andare su You Tube e digitare “Gian Maria Ferraris”... Ma se MPM fosse particolarmente buono e ispirato potrebbe mettere i video direttamente sulla pagina...)

 
Per chi fosse ancora qui, ecco un po' di "dati tecnici" e due aneddoti:



Gian, al secolo, è Gian Maria Ferraris, un tenore leggero (nonché prof. di filosofia), che studia canto da mille anni, e ha all'attivo diverse esibizioni: una delle più coinvolgenti lo ha visto partecipare, nel 2007, in Piemonte – in quel di Verbania e dintorni – al musical “Cats”. E anche se le sue capacità di ballerino erano così deprimenti che la regista lo aveva piazzato su un masso con l'ordine di rimanerci, la sua voce era indimenticabile!



E ora veniamo agli aneddoti:

Il primo risale all'infanzia... Io, 6 anni, aspiravo (tra le altre cose) a fare la cantante, ma ero alquanto stonatella. La madre di una mia amica – che suonava il piano e un po' “se ne intendeva”– si era premurata di farmelo notare, precisando che io ero un disastro (confermo) e semmai il cantante avrebbe potuto farlo il bambino-fenomeno vicino all'altalena, quello che, a richiesta degli amichetti, intonava la canzone di Mary Poppins incantando tutti gli astanti, inclusi gli adulti.

Ovviamente ho storto il naso, disgustata, ma sono andata anche io ad ascoltare il bambino-fenomeno. Mio malgrado, ho constatato che aveva una voce stupenda, così gli ho giurato odio eterno facendo dentro di me una risata come Fantaman, ma cattiva. Odio eterno, HA! HA! HA!

E poi il maledetto era antipatico, poco ma sicuro!

Al Ginnasio, a distanza di otto anni, ho conosciuto Gian e un giorno l'ho sentito cantare. Gli ho fatto presente che prima di allora mi era capitato solo una volta di udire una voce all'altezza della sua... secoli prima, nei pressi dei giardinetti dell'asilo di Loano: un mocciosetto malefico (io non lo conoscevo, ma si vedeva dalla faccia) che si dilettava con Mary Poppins...

Ebbene, il mocciosetto era lui.

L'irritante bambino-fenomeno.

Lo abbiamo scoperto qualche minuto dopo...

'Cipigna.



Il secondo aneddoto, invece, riguarda i tempi dell'università: una sera siamo andati in un pub-karaoke, con degli amici... Era pieno di fumo e di caos, e nessuno badava a chi impugnava il microfono, se non per fare il conteggio di quando sarebbe toccato a lui. Poi si è esibito Gian.

Si sono zittiti tutti e quando ha finito è calato il silenzio.

Il tempo sembrava essersi fermato.

Poi il locale è esploso in applausi fragorosi e hanno cominciato i “bravo”, i “fantastico”, le urla di giubilo e le richieste di bis! Non importava a nessuno che ad ogni tavolo spettasse un turno solo: Gian doveva cantare di nuovo!



E con questo, baci e a lunedì!

Vado a riascoltarmi Gian, che mi è proprio venuta voglia.

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