GIAN
MARIA FERRARIS
Oggi
mi sento particolarmente buona, e ho deciso di fare un regalo
all'umanità!
Va
beh, il regalo non lo faccio io, però io lo segnalo, da brava
promotrice di cultura e di bellezza quale sono (Ha! Ha!).
Dovete
sapere, infatti, che il mio Gian (mio nel senso che, insieme alla
Scimmia, è il mio migliore amico) canta... Ma non come un comune
mortale: la sua è una delle voci più potenti, meravigliose e belle
che abbia mai sentito e ascoltarlo equivale ad avvicinarsi
all'Assoluto, al Noumeno kantiano: non importa quanto tu sia barbaro
e musicalmente ignorantello, Gian ti fa vibrare l'anima!
No,
non sto esagerando, per quanto di consueto mi esprima con un
linguaggio iperbolico! Non ci credete? Verificate! Perché, ehi, Gian
è andato in sala di registrazione e ha inciso la sua voce per noi!
Naturalmente,
sentirlo dal vivo è un'esperienza più trascendentale, ma anche così
restano ferme le mie considerazioni!
Questo
è il momento
Go
the distance
Le
jazz hot
Calling
you
Nuovo
cinema paradiso
(se il MPM non avesse provveduto a miracolare il collegamento con i suoi poteri tecnologici, basta andare su You Tube e digitare “Gian Maria Ferraris”... Ma se MPM fosse particolarmente buono e ispirato potrebbe mettere i video direttamente sulla pagina...)
Per
chi fosse ancora qui, ecco un po' di "dati tecnici" e due
aneddoti:
Gian,
al secolo, è Gian Maria Ferraris, un tenore leggero (nonché prof.
di filosofia), che studia canto da mille anni, e ha all'attivo
diverse esibizioni: una delle più coinvolgenti lo ha visto
partecipare, nel 2007, in Piemonte – in quel di Verbania e dintorni
– al musical “Cats”. E anche se le sue capacità di ballerino
erano così deprimenti che la regista lo aveva piazzato su un masso
con l'ordine di rimanerci, la sua voce era indimenticabile!
E
ora veniamo agli aneddoti:
Il
primo risale all'infanzia... Io, 6 anni, aspiravo (tra le altre cose)
a fare la cantante, ma ero alquanto stonatella. La madre di una mia
amica – che suonava il piano e un po' “se ne intendeva”– si
era premurata di farmelo notare, precisando che io ero un disastro
(confermo) e semmai il cantante avrebbe potuto farlo il
bambino-fenomeno vicino all'altalena, quello che, a richiesta degli
amichetti, intonava la canzone di Mary Poppins incantando tutti gli
astanti, inclusi gli adulti.
Ovviamente
ho storto il naso, disgustata, ma sono andata anche io ad ascoltare
il bambino-fenomeno. Mio malgrado, ho constatato che aveva una voce
stupenda, così gli ho giurato odio eterno facendo dentro di me una
risata come Fantaman, ma cattiva. Odio eterno, HA! HA! HA!
E
poi il maledetto era antipatico, poco ma sicuro!
Al
Ginnasio, a distanza di otto anni, ho conosciuto Gian e un giorno
l'ho sentito cantare. Gli ho fatto presente che prima di allora mi
era capitato solo una volta di udire una voce all'altezza della
sua... secoli prima, nei pressi dei giardinetti dell'asilo di Loano:
un mocciosetto malefico (io non lo conoscevo, ma si vedeva dalla
faccia) che si dilettava con Mary Poppins...
Ebbene,
il mocciosetto era lui.
L'irritante
bambino-fenomeno.
Lo
abbiamo scoperto qualche minuto dopo...
'Cipigna.
Il
secondo aneddoto, invece, riguarda i tempi dell'università: una sera
siamo andati in un pub-karaoke, con degli amici... Era pieno di fumo
e di caos, e nessuno badava a chi impugnava il microfono, se non per
fare il conteggio di quando sarebbe toccato a lui. Poi si è esibito
Gian.
Si
sono zittiti tutti e quando ha finito è calato il silenzio.
Il
tempo sembrava essersi fermato.
Poi
il locale è esploso in applausi fragorosi e hanno cominciato i
“bravo”, i “fantastico”, le urla di giubilo e le richieste di
bis! Non importava a nessuno che ad ogni tavolo spettasse un turno
solo: Gian doveva cantare di nuovo!
E
con questo, baci e a lunedì!
Vado
a riascoltarmi Gian, che mi è proprio venuta voglia.
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