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lunedì 2 marzo 2015

Crudeltà ed eroismo in un'ambientazione steampunk


SARIA 1 e 2

di Jean Dufaux, Paolo Eleutieri Serpieri e Riccardo Federici


Venezia. Non la nostra, una a metà fra futuro e passato, in cui ancora governano i dogi, ma non c'è alcuna verità storica: “solo” immaginazione, potente e fantasmagorica, dal sapore esoterico, misterioso e soprannaturale.

Il prinicipe Asanti, ormai agonizzante, consegna alla figlia Saria (naturalmente bellissima) le preziose Tre Chiavi: una si apre sul nulla, le altre conducono rispettivamente all'inferno e al Paradiso. Manco a dirlo, la detenzione di queste è pericolosa: sulle loro tracce l'angelo Galadriel (che ci ricorda più un demone) e il doge di Venezia, spietato e malvagio...

C'è tanto di già sentito, ma anche tanto di originale: epicità, avventura, bellezza e mostruosità, crudeltà ed eroismo, mescolati in un'ambientazione steampunk, in una trama che è piacevolissima da leggere, raccontata con il tipico stile dei fumetti franco-belga...

Certo, a colpire sono soprattutto i disegni: plastici, intensi, magniloquenti, dettagliati e con una colorazione perfetta!

Nel secondo tomo Federici sostituisce Serpieri, ma lo fa egregiamente, in un trionfo di visionarietà e morbidezza... e se, pur apprezzando Dufaux dai tempi di “Murena”, in principio avevo l'acquolina in bocca soprattutto per via dell'autore di “Druuna”... alla fin fine Federici mi ha entusiasmata persino di più, per la sua maggior dinamicità!

Le tavole di entrambi, ad ogni modo, sono meravigliose ed ogni vignetta pare un quadro incorniciato sulla pagina... Da avere.

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