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giovedì 19 marzo 2015

La vita va così..

IL PRIMO ANNO DI MATRIMONIO DI WILLIAM WALKER
(a horror story)

di Matt Rudd


Non è un romanzo horror, eppure lo è: disperato e leggero, romanticocinico, autobiografico q.b. – per quanto inventato – divertente, e, sovente, foriero di preziosi consigli, nonostante la squisita (e a volte un po' eccessiva... eppure no) tendenza al delirio.
Il paragone con Bridget Jones sorge spontaneo, e se così non fosse viene comunque suggerito dalla copertina. In effetti gli elementi comuni non sono pochi: la narrazione diaristica, l'umorismo british, con picchi di assurdo, gli efficaci tempi comici (non siamo al livello eccelso della Fielding, ma nemmeno ne siamo lontani, anzi, in alcuni punti trattenere il sorriso è impossibile!), la professione del protagonista... solo che, finalmente, abbiamo il punto di vista di un masculo!
Non di uno particolarmente virile, va bene, ma chi li vuole, poi, quelli veramente virili? Il modello William Walker (intellettualoide, un po' schizzato, simpatico, premuroso, tenero e autoironico, con qualche momento di svergognata e goffa idiozia) è decisamente meglio!
In più, altra differenza rispetto a Bridget, William non è disperatamente single, ma felicemente sposato con l'amore della sua vita! Solo che non saranno ugualmente tutte rose e fiori quelle cui la coppietta andrà incontro!
Un po' perché, semplicemente, la vita va così... Un po' per sfiga, un po' perché il nostro ha “un problema con la gestione della rabbia” (ma non l'avremmo anche noi, al suo posto?), un po' perché... eh, ma qui svelo il colpo di scena finale!
Di cui, sinceramente, non c'era bisogno.
Non perché dia fastidio (tutto considerato ci sta, e spiega molte bizzarrie... e quella surrealtà esagerata che sovente fa capolino si amalgama bene col buffo contesto di fondo e crea un climax niente male, legato soprattutto alla “storia contenitore”), ma perché il libro si reggeva lo stesso e meravigliosamente sulle semplici sventure della quotidianità, che sono quelle di ognuno di noi, in fondo, e di cui è sempre bello poter ridere con qualcun altro!
Lo stile, poi, è delizioso, talvolta lapidario, talvolta impreziosito da amene digressioni (che, se opportunamente filtrate, possono persino rivelarsi utili: ai maschietti quanto alle femminucce). Non sempre le condivido e alcune mi sembrano addirittura folli... ma poi mi guardo attorno, e capisco che non è esattamente così...
C'è qualche calo di tensione ogni tanto, ma perdonabile, e poi forse dipende dal fatto che ho letto tutto di seguito, da brava ingorda!
Carinissimi anche i disegni stilizzati all'inizio di ogni capitolo, e le citazioni d'apertura...
E la conclusione, in fin dei conti, non è nemmeno così disperata come lasciava presagire il sottotitolo! Per fortuna, perché c'è stato un momento in cui ho pensato che la tensione mi uccidesse per la brama di sapere!

Curiosità: pare ci sia pure un seguito... Che mi propongo senz'altro di leggere!

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