Se ti è piaciuto il mio blog


web

martedì 15 settembre 2015

Intenso e pieno di verità

AGOSTO, FOTO DI FAMIGLIA
di Tracy Letts


Forse il libro più bello e intenso e pieno di verità che abbia letto quest’estate. Quello da cui è stato più difficile interrompersi e l’unico veramente impossibile da dimenticare!
Non un romanzo, ma un dramma teatrale, basato quindi quasi esclusivamente sul dialogo, ma incredibilmente avvincente, “nero” e ricco di… di colpi di scena, di rivelazioni shock, di personaggi pazzeschi e coloriti, e di triste umanità.
Che cos'è l’amore, sembra chiederci l’autore?
A volte non quello che crediamo, è la risposta, perché non sempre è sufficiente aver legami di sangue con qualcuno o stare insieme. Spesso ciò che scambiamo per amore, è sopportazione o convivenza. E può essere orribile, se guardato dalla prospettiva sbagliata.

Tutto inizia con la scomparsa del padre, forse morto, forse morto suicida.
La famiglia si riunisce: c’è la madre, dipendente da farmaci, prepotente e prevaricatrice, con un cancro alla gola; le tre figlie, sulla quarantina, ognuna con un problema ed un vissuto diverso (la maggiore, Barbara, con il marito perfetto, che però l’ha tradita, più la figlia adolescente e ribelle; quella di mezzo, Karen, con neofidanzato pluridivorziato appresso; l’ultima, Ivy, zitella, che a quanto pare finalmente ha trovato un uomo, ma si ostina a non parlarne…); e poi la sorella della moglie, che cela un segreto, con il marito e il figlio – particolarissimo – al seguito…
Ebbene, l’unica sana di mente e dotata di buon senso è la domestica, peraltro assunta da pochi giorni e quindi estranea alle malsane dinamiche familiari, che… sono un delirio! A base di recriminazioni, cattiverie, assurdità, con gli equilibri che si spostano, che si ridefiniscono continuamente, varie crisi e semi-crisi, difficili da contenere… Perché, adesso che il papà non c’è più è venuto il momento che i segreti, le verità taciute e tutti i nodi vengano al pettine!
Bastano poche righe a caratterizzare ogni comprimario, rendendolo lui, oltre ogni dire, e a delineare con maestria il contesto e la situazione. Poi, semplicemente, assistiamo al deflagrare delle varie bombe, una dopo l’altra, mentre, a bocca aperta, non possiamo che contemplare questo rutilante sfacelo.
Rimaniamo quasi sempre in casa, in questa magione dell’Oklahoma in cui il caldo è afoso e asfissiante, e in cui, soprattutto, benché quasi non usciamo dalle pareti domestiche, accade di tutto e di più…
Tanto che a tratti ci sembra normale, in modo desolante e scontato, anche se diverso da ogni altro ambito familiare (ricordandoci inevitabilmente l’apertura di “Anna Karenina” sulle famiglie infelici, ognuna infelice a modo suo), a tratti ci pare di virare sul grottesco o di finire tra le maglie di una gustosa commedia nera, per cui ci scapperebbe una risata, se non fossimo agghiacciati.

Scrittura magistrale, costruzione della trama perfetta, graffiante, feroce, dalle dolenti riflessioni iniziali fino al meraviglioso cliffhanger finale.

Nessun commento:

Posta un commento