VAGABOND
di Takehiko Inoue
E
va bene, “Slam Dunk”, spassosissimo e relativo al mondo del
basket, mi era piaciuto di più, ma ciò non toglie che pure
“Vagabond” sia un capolavoro!
Ambientato
nel Giappone del XVII secolo, dopo la battaglia di Sekigahara, questo
manga (ispirato al romanzo di Eiji Yoshikawa, che peraltro io non ho
letto) narra la storia di Takezo/Musashi Miyamoto, il samurai autore
de “Il Libro dei Cinque Anelli”, di come abbia imparato a
combattere (sostanzialmente si tratta di un autodidatta) elaborando
la sua “filosofia della spada” attraverso varie peripezie e
peregrinazioni, e del suo carattere focoso e contraddittorio.
La
vicenda, naturalmente, è romanzata e personalizzata secondo lo
“stile Inoue”, e ci sono anche molti personaggi di contorno:
alcuni, guerrieri come Musashi, amici/rivali (tra tutti troneggia
l’incredibile Sasaki, sordomuto, candido e abilissimo), ma non
mancano aspiranti discepoli, monaci sui generis, contadini,
vecchiacce o l’amore della vita, alcuni realmente esistiti, altri
forse no…
I
pregi sono tantissimi: dai disegni meravigliosi, che sanno essere
introspettivi e poetici, ma anche rappresentare il dinamismo dei
combattimenti e la plasticità dei corpi, alla ricostruzione storica
dettagliata e fascinosa… Ma i punti di forza maggiori, per quanto
mi riguarda, sono: in primis l’alternanza di momenti divertenti
(frequenti soprattutto nei primi numeri) o ironici a riflessioni
interiori, momenti di passione – non necessariamente amorosa – e
il percorso di crescita spirituale del protagonista (con tutto che ci
sono moltissime parentesi, anche lunghe, dedicate agli altri
personaggi), e, ovviamente, situazioni drammatiche a bei
combattimenti. In secondo luogo, come sempre avviene nelle opere più
riuscite, sono stupendi, e superbamente caratterizzati, i personaggi:
approfonditi nel loro modo di essere e nelle loro motivazioni, in
perenne evoluzione e sensibili ai cambiamenti, sfaccettati e lontani
da qualsivoglia bidimensionalità e percorsi da continue tensioni
drammatiche (in particolare, adoro Otsu, la donna innamorata di
Musashi, cocciuta e simpaticissima, e il monaco Takuan, dalla verve
niente male).
Nel
complesso, il manga (arrivato al 37mo tankobook, se non erro, e
comunque ancora in corso) presenta un perfetto equilibrio tra
dialoghi e azione, e risulta molto “arioso” forse grazie alle
continue digressioni e flashback, e ai “paesaggi meditativi”, che
ampliano i pensieri e gli stati d’animo.
Imperdibile,
articolato e… disponibile in due edizioni: quella “normale”
(più piccola, e quindi portante un numero più alto di volumetti) e
la deluxe, con sovracoperta e pagine a colori (non so se ci siano
anche nell’altra).
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