CINEMA
PANOPTICUM
di Thomas Ott
Avete
una moneta?
Entrate
nel Luna Park, non spaventatevi se è un po' fatiscente, dentro ci
sono degli schermi tutti vicini, vagamente vintage e demodé (questo
è il Cinema Panopticum!), che hanno in sé qualcosa di curioso, ma
pure di inquietante. Sceglietene uno: se inserirete una moneta, vi
consentirà di affacciarvi sulla vita di uno sconosciuto, in tutta la
sua nudità e crudezza...
L'episodio
sarà breve e rapido, ma, lo prometto, non vi lascerà indifferenti!
Si
tratta di un fumetto che avevo letto qualche anno fa: un volume
unico, che mi aveva colpito per originalità, finezza e lampi di
genio!
Per
quanto ci sia una cornice comune (di cui in qualche modo noi facciamo
parte), si tratta di una serie di storie fulminanti e mute, prive di
spiegazioni, in cui a farla da padrone sono il montaggio efficace, le
inquadrature intimistiche e deformanti, e i disegni, così peculiari
che mi avevano ricordato l'Espressionismo: grotteschi, un poco
claustrofobici, ma senza dubbio densi di spessore.
Rigorosamente
in bianco e nero (e realizzati con una tecnica particolare, che parte
da fogli neri per ricavarne il bianco) è come se portassero i colori
dell'anima dentro di sé, regalandoci spunti onirico-surreali e
impennate cerebrali... Che disorientano, ma incidono altresì
qualcosa sulla nostra pelle...
L'atmosfera,
infatti, è lugubre, kafkiana, e ci fa pensare a sostrati suggestivi,
inconsci, annidati nelle pieghe del nostro essere, ma “sbagliati”,
“storti”, che però sono inesorabilmente così, benché offrano
più piani di lettura, prestandosi a molteplici interpretazioni:
amari e annichilenti, ma pure straordinariamente ipnotici.
Dello stesso autore, consiglio
altresì l'eccezionale “Il numero 73304 – 23 – 4153 – 6 –
96 -8”, forse ancora più sottilmente folle ed angosciante, e
intanto spero che il mio prode fumettivendolo riesca a procurarmi
“Exit”...
Eccezionale!
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